martedì 19 novembre 2024

Crostata Linzer con mirtilli e cotogne



Nell'ambito delle Crostate, siamo nelle Crostate. Di tutto un po'

Di Artemisia

Quella grande, a righe - guardate giù - è una crostata riciclata, o se si vuole biscottata, cotta due volte: la pasta è quella della Linzer (una delle varie presenti in AAA: Linzertorte del Leichterhof, Merano), la farcia è di marmellata di fichi e di torta di mele alle nocciole (una crostata che non era perfetta è stata giustiziata aggiungendo marmellata) frullate insieme. E' venuta una torta di 34cm di diametro, per i dieci ospiti della sera. Fu ritenuta ottima, ma teniamo presente che è del tutto irripetibile. Avanzava della frolla, ci feci quest'altra crostata, che se si vuole si può rifare. Anche questa volta eravamo parecchi: contate le palline, tagliando una fetta ogni due, se ne hanno almeno dodici.

Farcia

Tagliare due cotogne a tocchi con tutta la buccia, tolto il torsolo; metterle in micronde per 12' a 600 gradi. Saranno morbide, farle e dadini.

Mescolarle con un vasetto di composta di mirtilli da 200g.

Aggiungete un cucchiaio di maizena se il composto è molto fluido (la composta era alquanto liquida).

Frolla

250g di burro, 250g di zucchero, 250g di farina00, 250g di mandorle con la buccia triturate non troppo finemente, 4 tuorli, pochissima buccia grattugiata di limone, 1cucchiaino e mezzo di cannella, 8-10 chiodi di garofano (triturateli con le mandorle; oppure, un cucchiaino da caffè raso di polvere di chiodi di garofano; non sognatevi di diminuirne la quantità), una presa di sale

Fare due panetti schiacciati, coprirli di pellicola, metterli in frigo a rassodare. Per questa torta ne usate uno.

Stendere la frolla su un tappetino di silicone, poggiatevi su una fascia di acciaio di 20cm di diametro, imburrata e infarinata.

Rivestire i bordi di frolla.

Versarvi la farcia.

Fate sulla farcia una serie di strisce, e un giro di palline sul bordo.

Forno a 180° per 30/40°.





mercoledì 13 novembre 2024

lunedì 11 novembre 2024

Patate in tà foglia - Patate nella teglia. Liguria

Siamo in due raccolte.

Verdure e Vegetali
, in particolare Cucinare. verdure. sformati patate.

Monografie. Italia. Liguria.

Da Artemisia

È una antica e quasi ignota ricetta dell'entroterra ligure di ponente, in particolare Imperia, la Val d'Arroscia. Da www.cucinaligure.info. La chiamano cucina bianca: qui patate latte porro. Da qui sono poi arrivata in Savoia e nel Delfinato, dove ho trovato il gratin savoyard e il gratin dauphinois, quest'ultimo quanto più noto! Ma sono molto, molto parenti. Qui patate porro (che ho sostituito con cipolla) panna latte; nel savoyard patate panna latte formaggio (e in alcuni casi, ottimo brodo di carne invece di panna e latte); nel dauphinois patate panna latte noce moscata. Un'altra differenza sono il tempo e la temperatura di cottura: più alta e veloce nel ligure, lentissimo - tre ore - e a 150° nel francese. Poi si troveranno le mille eccezioni che proprie delle ricette tradizionali popolari. Ho fatto anche un versione che è un mix delle tre! Mi è piaciuta, ovviamente: è senz'altro comfort food. 

Pelare e lavare 1kg e mezzo di patate e affettarle sottilmente con la mandolina.

Tagliare finemente la parte bianca di 1 grosso porro.

Mettere le patate e il porro in una grande ciotola.

Mescolare il tutto con 250ml di panna fresca, 2 manciate di formaggio grattugiato, sale, pepe nero di mulinello; amalgamare bene.

Versare in una teglia metallica ampia, 30 per 40 cm, bordi bassi, grande quanto il vano del forno, unta di olio d'oliva, e coprire con del latte a filo.

Infornare a 200°e cuocere per 40’ circa.

Se la preparazione si asciuga troppo, aggiungere latte.






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