venerdì 30 settembre 2016

Settembre. La cena dove un po' ci girano, ma con parecchi regali.





Settembre 2016. La cena dove un po' ci girano, ma con parecchi regali.. Venivano da noi le Tre Grazie, da un pezzo volevamo scambiarci dei regalucci, certi pacchetti nascosti ne potevano più di starsene ficcati in un armadio a sgualcirsi, quasi non si ricordavano dove si erano infilati. L'occasione era festosa. Ma nel frattempo capita questo: voi lavorate a lungo e un sacco e alla fine la procedura prevede che il vostro lavoro passi da colleghi che lo valuteranno; non conoscendoli, sperate siano normalmente sensati o almeno normalmente scemi. Invece sono pirla incattiviti dal momento di gloria - poter valutare dà fortemente alla testa - e mandano a remengo quel che possono. Proprio mentre comparivano in tavola gli sfortunati piatti la ferale notizia è stata soffiata da crudeli ma inevitabili trombe sul convivio, e molto andò di traverso, tuttavia in qualche spirito restò abbastanza soffio vitale per accorgersi che - tiè - tutto era buono. E non vi dico a quante, vinta ogni remora, precise cattiverie della migliore specie ci siamo abbandonati: ce ne venivano in mente una dietro l'altra. Menu: Tarte au coq-au-vin con mele al forno speziate, Kartoshka burma, panini chiocciola uzbeki farciti di patate e fritti, Vellutata di peperoni e pomodori, Gateau di pesche riottose, Champagne Moncuit, Tisana al mandarino.

Tarte au coq-au-vin con mele al forno speziate

Kartoshka burma, panini chiocciola uzbeki farciti di patate e fritti

Vellutata di peperoni e pomodori

Gateau di pesche riottose

Champagne Moncuit, Tisana al mandarino. 










Sul tavolo serale i regali dati, alla luce del mattino seguente i ricevuti.







giovedì 29 settembre 2016

Tarte au coq-au-vin


Siamo nella raccolta Torte salate. Chiuse.

Di Artemisia

Ottima oltre le speranze. Nell'estrarla avrei dovuto attendere che intiepidisse, ma poiché non volevo restare in cucina ad assisterla finché le venisse bene di uscire di lì, l'ho tratta fuori un po' troppo di prescia, e ha fatto qualche crepa.

Avevo un bel coq-au-vin del quale avevamo mangiato piccola parte:

Ho separato il ricco sugo dai funghi, dalla pancetta e dalla carne, e disossato con cura e sminuzzato quest'ultima.

Avevo così carne sminuzzata, funghi e pancetta in una ciotola,  il sugo in un'altra.

Con il sugo ho fatto una sauce blanche - fate conto una besciamella dove invece del latte si usa il liquido che volete.

75g di burro, 75g di farina, 500g di sugo, 15' di cottura  mescolando su fuoco medio basso dopo aver amalgamato burro fuso e farina.

Ho ottenuto così una fluida crema rossobruna ben sapida.

Ho mescolato la crema con la carne e con il misto di funghi e pancetta, e aggiustato la sapidità sale/pepe.

Ho foderato una teglia metallica di 22cm di diametro con della pasta brisée: 200g di farina00, 100g burro, un uovo, un pizzico di sale. Acqua fredda poca, se occorre.

Vi ho versato il composto, ho fatto un coperchio con altra brisée, e dei decori a stelle e fiori e foglie.

Il tutto spennellato di rosso d'uovo battuto (che serve anche per incollare stelle etc.).

Dopodiché, poiché mi veniva comodo, ho surgelato la tarte cruda e al momento in cui mi serviva l'ho estratta dal freezer e l'ho messa in forno già caldo a 180° per 40/45' (senza surgelare, 30').

Sformarla quando è appena intiepidita.

Per accompagnarla, mele al burro.

Fette di mela (cinque mele) con cannella, zenzero, pepe nero, fiocchetti di burro e appena un pochino di zucchero scuro.

Sparse in gran teglia con sotto carta da forno

Forno a 180°, appena morbide basta.







mercoledì 28 settembre 2016

Coq-au-vin di Jean Michel. Borgogna, Champagne, Alsazia, Auvergne. Francia

Da Artemisia

Faccio una ricetta di Jean Michel. Non penserete che ho potuto usare lo  Chateau Pierre 1er - Chateau Croix Figeac, Saint-Emilion Grand Cru 2012 per cuocere il pollo... E poi: ne mangiammo, in due, piccola parte. Con il resto di fece una magnificamente riuscita Tarte au coq-au-vin.

Jean Michel dice:

Prendete un pollo ruspante (per la cottura prolungata) spezzato e mettetelo a marinare coperto abbondantemente da un buon vino rosso abbastanza tosto, insieme a carote a rondelle, cipolle a fettine, prezzemolo intero, alloro e timo a rametti; lasciatelo in frigorifero per un'intera notte o un intero giorno.

Poi lo leverete dalla marinata, lo asciugherete pezzo per pezzo con carta assorbente, e filtrerete la marinata tenendo da una parte il vino e dall'altra le verdure, buttando via le erbe.

In un tegame, fate rosolare i pezzi di pollo in olio di semi.

Una volta rosolati, butterete nel tegame le verdure della marinata più due spicchi d'aglio schiacciati e farete insaporire sul fuoco insieme al pollo per una decina di minuti.

Versateci un bicchierino di cognac, aggiungete una cucchiaiata di farina e mescolate bene.

Aggiungeteci il vino della marinata filtrato, e se non basta a coprire aggiungete un po' di brodo di carne o pollo; sale e pepe a piacere.

Portate a bollore, abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere piano piano, a pentola coperta, per almeno 1 ora e comunque fino a quando il pollo non sarà ben cotto e la salsa abbastanza ridotta.

Nel frattempo avrete fatto rosolare in padella dei dadini piccoli di pancetta dolce e delle fettine di champignon, che aggiungerete negli ultimi 10 minuti di cottura. Rettificate il sale e il pepe.

Servite bollente, con lo stesso vino usato per cucinare, e con patate prezzemolate. La "morte sua" è mangiarlo l'indomani, come tutti gli stufati.









martedì 27 settembre 2016

Kartoshka burma, pani chiocciola uzbeki farciti di patate e fritti


Siamo nella raccolta Asia Centrale. Uzbekistan. Confesso una pretesa: per mancanza di concorrenza, penso che in AAA si trovi la maggior concentrazione di esperienze di cucina uzbeka, tra i blog (e non solo blog) italiani. Fieri di questo vanto proponiamo Uzbekistan. Ricette uzbeke di AAA, Uzbekistan. Cucina uzbeka così come Artemisia la conobbe nel suo beneamato viaggioTorte salate. Chiocciole - non, pani uzbeki farciti, Pani. Non uzbeki, Dolci chiusi in un guscio di pasta. Non chiocciola. Uzbekistan. La via della seta ha fatto sì che in Uzbekistan abbia trovato di tutto, dai tortellini in brodo, allo strudel, alle crépes. Questo Non è farcito: un disco di pasta viene steso sottile. Sopra, una farcia salata. Dal disco si ottiene una chiocciola, o più chiocciole, a seconda che si divida o no il panetto di pasta, in una, due, tre, quattro parti. Poi chiocciole e chioccioline si mettono in forno, o in padella, o - se piccine - si friggono. Qui si vede la procedura.

Da Artemisia

Affascinata dalla cucina uzbeka e dai suoi pani chiocciola su cui mi sono esercitata seguendo The Art of Uzbek Cuisine eletto a Bibbia, trovo questi panini individuali farciti di zucca e fritti in padella. The Art etc. li accompagna con sour cream, ci si dovrà pensare. Non butterò più il latte inacidito! Confrontate queste chiocciole con il Non, pane uzbeko farcito con patate, coriandolo, cumino; la procedura è un po' diversa poiché qui si fanno paninetti. E poi non si cuoce in forno, ma in padella, e si frigge (anche questi piccolini li si potrebbe infornare, come ho fatto con questi farciti di zucca).

Kartoshka burma

Pasta

250g di acqua tiepida, 50g di burro fuso (potete scioglierlo anche nell'acqua), una punta di cucchiaino di lievito secco e uno di zucchero e poi, dopo aver aggiunto la farina00 che prenderà per un impasto sodo ma non tosto (circa 450g), un pizzico di sale. Fatelo distendere 10' sotto una pentola calda rovesciata (quella dove avete scaldato l'acqua).

Farcia

3 patate - kartoshka - lessate e schiacciate, condite con coriandolo fresco triturato, cumino vero (cuminum cyminum, da non confondere con il simile solo d'aspetto carvi, a volte chiamato cumino dei prati), sale.

Rendetela morbida con un po' di latte, senza bagnarla troppo.

Allestimento

Quanto alla pasta, ne faccio due parti.

Stendo la prima creando un disco. La pasta va stesa abbastanza sottile ma non eccessivamente, o stendervi su la crema di patate sarà difficile; stendendola usate farina, ma senza eccedere, o fare i cilindri sarà noioso, impedirà ai cilindri di rotolare, e alla pasta di incollarsi bene e subito.

Lo spalmo con metà crema di patate, sottilmente stesa.

Taglio il disco con due tagli ortogonali, a croce, e ottengo quattro quarti di cerchio con i vertici ad angolo convergenti al centro. In altri termini il disco di pasta va tagliato in quattro spicchi, con un taglio a croce, e ogni spicchio va arrotolato iniziando dal vertice del triangolo.

Arrotolo i quattro spicchi cominciando dal vertice ad angolo.

Avrò quattro cilindri di pasta.

Regolarizzateli tagliando la pasta in eccesso (vedete nella foto cosa intendo per pasta in eccesso: quella piccola mezzaluna di pasta che non aderisce al cilindro).

Inoltre li assottiglierete, li allungherete un po'. Li regolarizzo, li affino rotolandoli e stirandoli.

Li avvolgo a chiocciola, ne sigillo l'estremità libera per chiudere bene la chiocciola (la pasta è abbastanza morbida, ma nel caso usate un gocciolino d'acqua come colla).

Faccio la stessa cosa con la seconda parte di pasta.

Avrò 8 chiocciole.

Le appiattisco leggermente, schiaccerete le chiocciole delicatamente.

Le ho tenute lì un po', le chiocciole ancora da friggere, dopo averle coperte con un panno, diciamo un paio d'ore; ci vuole un velo di farina.

Cottura

Friggo in padella con olio d'oliva (non è molto uzbeko...) prima un lato, poi l'altro, 6/7' per ogni chiocciola.









lunedì 26 settembre 2016

Coppette di mele e sciroppo d'acero



Siamo in una raccolta di dolci al cucchiaio. Prima di tutto Con la frutta, Zuppette, Cioccolato, Di tutto un po'. Poi le le creme e i budini medio orientali: Balouza, Muhallabia, Gelo. Poi la famiglia delle Zuppe inglesi: Zuppa inglese, Trifle, Tipsy Cake, Charlotte, Bizcocho Borracho, Ambroisie. Quindi i Crumble e le Pie. Ciliegie e albicocche hanno un post loro: Dolci al cucchiaio. Ciliegie e Albicocche.

Da Isolina, detta Brassica Illirica

Dopo mesi, un nuovo piccolo bouquet. Amica in arrivo, mica potevo farne a meno? Il cavaliere, provato ma non vinto, prepara buonezze. Voglio un dolce e arrivo a una combinazione irresistibile dopo meditazioni. Fare un dessert senza zucchero o quasi, senza grassi, senza uova, facile e rapido. Pensa e ripensa: Coppette di mele e sciroppo d'acero. Nel menu di Novembre 2016. Piccolo pranzo, grandi vini. Con una ricetta di grano condito.

Mele sbucciate e tagliate in otto spicchi, dentro contenitore di pirex con chiodi di garofano e molte foglie di limoncina (lippia citriodora). Nel MO per 4 minuti.

Ho tolto chiodi e foglioline, e frullato non a morte.

Quindi sbriciolai dei biscotti e li aggiunsi alla pappata per dare una certa consistenza, e pochissima gelatina, ma veramente un'ombra. I biscotti erano ai cereali, ma qui la scelta è ampia, anzi amplissima.
 
Ho versato nei bicchieri e messo in frigo per diverse ore.

Prima di mettere in tavola, leggero velo di sciroppo d'acero.

La semplicità che arriva alla vera bontà.







 

domenica 25 settembre 2016

Settembre. Una cena con la testa quasi in Francia.




Settembre 2004. Una cena con la testa quasi in Francia. Tutto nasce dal lanciarmi sulla coniugazione Faraona e gamberoni, che nel suo per me inedito mi intrigava; scoprirò che bisogna andarci piano, con le due bestie: entrambe sapide, e i gamberoni di più quando ne usi la capa, rischiano di avventurarsi verso il greve; è un piatto di cui imparare gli equilibri, non semplice; l'esordio della cena è affidato alla Vellutata di patate su pancetta croccante, ovvero alla nostalgia per una certa tazzuliella piccina e bianca con cui George Blanc, andato a trovare nella sua Bresse, iniziò il suo menu, con dentro una setosa crema di patate sopra un nascosto nido di dadini di pancetta croccante, una goduria; quanto ai Budini di zucca, qui con limone bottarga e pecorino, all'epoca ne facevo in continuazione, cambiando loro i finimenti - così chiamava i gioielli, la borsa, le scarpe di una dama un romanzo anni Trenta che lessi da adolescente; anche la Tatin di indivia merita una nota: usa l'indivia caramellata e stufata, un modo con cui l'indivia belga assume gusti ottimi, anche senza tatin; e visto che ci sto, commento pure la Ricotta ghiacciata con miele di castagno: un dolce semplice e buono che acquisii strappando una pagina di una rivista delle Ferrovie dello stato, cosa che non cessa di stupirmi.

  

Vellutata di patate su pancetta croccante, pensando a George Blanc











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