Da Artemisia
E' una ricetta di Paola Cocurullo, dal vecchio forum di cucina.it. Paola diceva che la torta è stata portata a Venezia, assieme al pane con le olive, dai greci che popolavano un intero quartiere della città. In provincia di Treviso pare che la Torta greca si trovi non solo in ogni
pasticceria, ma anche dal panettiere, ma non ha il
coperchio di sfoglia, nè i canditi. In effetti, è fatta con l'amandine, ovvero quella crema di zucchero e mandorle spesso confusa con la frangipane; vedi La differenza tra amandine e crema frangipane. Alla fine è un pitiviers, dolce del XVII
secolo, coevo all'invenzione della pasta sfoglia, originario del
comune di Pithiviers, Loiret, Centre, Francia. La prima volta - ignorando tutto di tale parentela - l'ho fatta in una teglia di 24cm, con coperchio liscio velato
di zucchero a velo, come si fa a Treviso; la seconda volta il coperchio l'ho trattato come quello di un pitiviers, con incisioni in punta di coltello, che sono così tanto belle.
Versione con coperchio liscio
Senza foto.
Stendere ½ kg di pasta sfoglia ricavandone due dischi dallo spessore di ½ cm circa: il primo fodera una teglia bassa di 24cm circa di diametro, il secondo ricopre il dolce.
Mettere nel mixer 150g di mandorle pelate e 120g di zucchero (che ne assorbirà l'olio).
Aggiungere 3 mandorle amare o 3 amaretti.
Poi 50g di burro, qualche goccia di essenza di vaniglia, 2 rossi d'uovo e la buccia di un limone.
Fuori dal mixer, aggiungere 30g di arancia candita e triturata. Mescolare bene.
Montare a neve ferma 3 albumi e aggiungerli al composto mescolando piano dal basso verso l'alto.
Versare nella teglia foderata di sfoglia, livellare, ricoprire con il secondo disco premendo bene sui bordi. Fare un camino.
Infornare in forno già caldo a 200° e cuocere finché la superficie non sarà dorata.
Servire fredda, cosparsa di zucchero a velo.
Versione con coperchio inciso
L'ho rifatta stile pitiviers, e l'ho portata a una cena a casa di
Polsonetta e Cornucopio; con questa procedura viene molto sottile e molto
piacevole. Nel menu di Gennaio 2020. A cena da Polsonetta e Cornucopio.
Farcia: come sopra
Pasta: questa pasta sfoglia, fatta con 200g di farina00 e 200g di burro.
Ho fatto due dischi di uguale misura, di 26cm (ritagliati con una fascia d'acciaio acconcia).
Sul primo disco, poggiato su un tappetino di silicone (errore, si è
curvato in cottura, usare carta da forno), ho steso la farcia (ne avanza un quarto circa) lasciando un
bordo di un dito. Inumidirlo con acqua (o rosso d'uovo battuto).
Ho poggiato sul tutto il secondo disco, che ho steso su della pellicola
trasparente che mi ha aiutato a spostarlo attaccato a essa, per poi
essere delicatamente pelata via.
Ho pressato molto accuratamente i bordi con i rebbi di una forchetta,:
Poi li ho rifilati con una rotellina dentata (meglio rifilare i bordi con l'aiuto di una fascia
d'acciaio a misura, ma
l'ondeggiamento più problematico è stato causato dal tappetino).
Ho inciso il coperchio,
prima spennellato con rosso d'uovo appena diluito con un goccio di
latte, con la punta di un coltello affilato.
Ho messo in forno a 180°.
Quando la torta è arrivata a
doratura - 30' circa - l'ho tirata fuori, l'ho spennellata con cura con un cucchiaio di zucchero a velo diluito con pochissima acqua
e l'ho rimessa in forno attivando il grill; dopo poco - occhio o
brucia! - era caramellata, acquisendo un leggero amarognolo che le ha
donato.
Versione con torrone
Poiché mi era avanzata una cup di farcia - zucchero, mandorle, uova - immantinente vi unisco una cup di torrone duro bianco
triturato, e ne faccio un'altra, di diametro leggermente più piccolo.
Salto il passaggio tirare fuori-spennellare di zucchero a velo. Nel menu di Gennaio 2029. Una cena appena un po' indiana, ma sotto la protezione di Gau Mata, Kamdhenu, Surabhi (quella con l'orlo stellato poggiata nel piatto bianco).
Farcia
Unire a un cup di amandine - zucchero, mandorle, uova - con una cup di torrone duro bianco
triturato.
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