sabato 12 novembre 2011

Zuppa di indivia della Val di Comino


Mentuccia legge e trascrive alla lettera gli appunti della mamma. Siamo tra gli anni '30 e '40 del secolo scorso, tra piccolo paese e aperta campagna. Si sente la semplicità delle zuppe primigenie, pane, verdura, acqua, olio d'oliva. Ma è arrivato il dado, si aggiunge il burro, si vuole la ricchezza, come con l'uovo, contributo opulento che ne fa piatto unico.

Ad un sugo già fatto con grassi diversi e un po' di pomodoro (senza odori) si aggiunge l'acqua sufficiente e quando bolle vi si mette l’indivia già mezzo lessata e tagliata fine. Ad un certo punto si aggiunge anche qualche dadino e uova battute con parmigiano. Si lascia bollire ancora per qualche tempo. L'acqua deve essere piuttosto poca. Si serve su del pane fritto. Oppure: far insaporire l’indivia con un po’ d’olio, aggiungere acqua e quando bolle, uovo battuto con parmigiano. Battere con la forchetta. Aggiungere pure un dado o un po’ di sugo.

Oggi traduco questo scritto impoverendolo di nuovo, almeno per ciò che concerne burro e dado.

Zuppa di indivia versione bianca, con le uova in stracciatella

In un pentola, poco olio d'oliva e uno spicchio d'aglio, che poi toglieremo;

ci si fa appassire l'indivia, la scarola o la riccia, a listerelle; si aggiunge un po' d'acqua, si fa insaporire per qualche minuto, si aggiungono sale e pepe nero.

Prima sono state battute una o più uova, a seconda della quantità di indivia, insieme con del parmigiano grattugiato; adesso si versano nella pentola; si fa  rapprendere il composto di uovo come per una stracciatella, muovendolo un po'.

Si versa il tutto su delle fette di pane casereccio abbrustolito e dopo una breve sosta conciliante il matrimonio tra pane e minestra, si serve la zuppa.

Zuppa di indivia versione rossa di Artemisia

Per una versione rossa, al soffritto iniziale si sostituisce un po' di sugo di pomodoro. Poi tutto uguale. Nel menu di  Novembre 1989. La tovaglia di fiandra, poi a Dicembre 2018: indivia riccia, aglio, olio, peperoncino, pomodoro, un cucchiaino di astrattu siciliano.



3 commenti:

isolina ha detto...

zuppa zuppa delle mie brame!

Laura ha detto...

bella zuppa ma indivia... scarola, belga o altra che al momento non mi sovviene? buon fine settimana :)
laura

artemisia comina ha detto...

le uniche della Valle di Comino erano la scarola o la riccia. Ora lo dico :))

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