Artemisia fa una ricetta di Dolci a occhi chiusi di Mariapaola Dèttore.
Otterrete un enorme amarettone con guscio croccante e interno morbido, una goduria per gli amanti dell'amaretto, come ho scoperto essere il Nunche. Questa volta ho letto l'introduzione e mi sono accorta che la cara fanciulla prende per il bavero - se si vuole, per mano - il lettore, assumendo che a stento distingua una scarpa da una pentola e la farina dal talco, e gli dice la rava e la fava del come entrare in cucina e uscirne con un dolce, qualsiasi sciocchezza o ignoranza o incompatibilità o stolteria il/la disgraziato/a abbia di suo. Confortevole. L'orso è un ritratto di Orsy, avatar di MPD.
Montare 200g di zucchero e tre uova intere fino a che non si ha un composto assai spumoso e giallo pallido (Mariapaola dice che questa è la procedura consigliata, ma che se mescolate per bene non otterrete un risultato differentissimo; io che ho le fruste elettriche non ho mancato di cavarmi la soddisfazione).
Aggiungervi 150g di burro fuso intiepidito e un cucchiaio di marsala o liquore all'amaretto (ho usato Cointreau).
Poi un po' per volta 130g di farina00, 130g di fecola di patate, 250g di amaretti macinati, due cucchiaini di lievito in polvere per dolci amalgamando bene (ho schiaffato amaretti interi e tutto il resto nel mixer, per avere le farine e il lievito sfarinati e ben mescolati e gli amaretti nel contempo triturati, quindi ho versato un po' per volta nel composto di uovo).
Imburrare e cospargere di pan grattato uno stampo a fondo amovibile di 22cm di diametro (ho usato un anello di acciaio senza fondo poggiato su un tappetino di silicone e quindi sulla teglia).
Versarvi il composto e passare in forno già caldo a 200° per 35', facendo la prova dello stecchino (la suddetta prova mi ha convinto a lasciare la torta in forno per 45'; forse si è asciugata un po' troppo e comunque l'interno resta umido. Consiglierei di credere all'orologio, o meglio di tollerare che qualche granello bagnato resti attaccato allo stecco, dopo aver verificato che non c'è proprio un magma liquido).
9 commenti:
Ciao! Il tuo blog è bellissimo e tu sei un'artista inesauribile! La torta mi attira un sacco, ma ho un dubbio: la temperatura di cottura mi sembra un po' alta. L'interno riesce a cuocersi bene pur rimanendo umida? Grazie!
che dire? provare e annusare con il proprio forno, sapendo per altro che in genere oscilliamo tra 180 e 200° (o no?).
se dovessi farla di nuovo, adotterei sempre i 200°, ma questo anche per la lunga conusetudine con il mio forno.
era un po che non passavo da te (ho in mente altre cose da quando mi sono trasferita a pavia...cucino molto meno e ricamo molto di più...) ma cavolo...giusto ieri pensavo alla tua madama alticcia e adesso vedo questa meraviglia...la devo assolutamente fare...anche io se tu non l'avessi capito...ho un debole per gli amaretti!!!
Amaretti...
una sola parola: commovente.
Brava come sempre!
Ma sai che ho pensato? Che la proverei usanto farina di amaretti (sbriciolati) al posto del pangrattato in teglia...
questa deve un gusto favoloso :))))
mamma, ho visto la tua prolifica e seducente produzione di ricamatrice. sappi che Artè apprezza molto, e qualche volta ricama anche lei.
mela, buona idea.
ben venuta mari-angela :)
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