Siamo in due raccolte.
Dolci Nudi
e in particolare Dolci nudi di tutto un po'.
Lazio Valle di Comino.
Da Mentuccia Fibrena
Nelle foto una delle credenze della casa in campagna, dove si radunano smarriti residui di perduti servizi. Da
notare ciò che resta della schiera di bottiglie da vino che costellavano
la tavola; quante erano? Dodici? Una ogni due commensali? La tavola
grande poteva far sedere 24 persone. Per avere il vino - delle vigne di famiglia, chissà com'era all'epoca - sempre a portata di
mano. Copio la ricetta da uno dei foglietti volanti
su cui una giovane sposa scriteriata, mia madre Aida, oggi novantottenne,
appuntava ricette e consigli che riceveva da giovani spose assennate; in
particolare, per questa, da Celeste, la cerulea amica sposa del farmacista amica del padre notaio. La schiacciata di farina gialla linguisticamente e
paesaggisticamente
è una delle più suggestive ricette arrivate dal passato familiare: nel
più fitto dei vostri setacci di velo... polverina di lievito....
mescolate bene il tutto e radunate a montagna...scavate nella vetta un
cratere fondo... Artemisia fa la ricetta. La "polverina di lievito" è stata tradotta con una bustina di lievito istantaneo per dolci. Ha usato la farina gialla fioretto. Per la cottura: forno - già caldo - a 180°, per mezz'ora. Prima prova: aggiungendo il liquore per ultimo (ho usato il limoncello,
che ci sta molto bene), si calibrano bene i liquidi; niente latte: la
pasta era già molto morbida; non elastica, tendente a frantumarsi, non
l'ho molto lavorata; tanto unta che non c'è bisogno di imburrare la
teglia (26 cm di diametro). Con i rebbi della forchetta ho disegnato
delle creste. Seconda prova: ho di nuovo usato limoncello e aggiunto un po' di
latte. Teglia di 30cm, mi pare si schiacci meglio. Piacevole, fragrante, caratterizzata dal sapore
della farina gialla. Adatta alle prime colazioni. Una sorta di
sbrisolona del sud. Ne derivarono biscotti: Cuori di farina gialla.
"Può conservarsi parecchi giorni.
Nel più fitto dei vostri setacci di velo setacciate tanta farina gialla fino ad averne 150g della più fina (fiore).
Unite 350g di farina bianca, 100g di zucchero in polvere, un po' di limone grattugiato e una polverina di lievito.
Mescolate bene il tutto e radunate a montagna.
Scavate nella vetta un cratere fondo e versate in esso un uovo intiero, 1/2 etto di buon olio d'oliva, 1 etto di burro liquefatto e un bicchierino abbondante di qualunque liquore.
Impastate il tutto aggiungendo di tratto in tratto un goccio di latte.
Non smettete di manipolare finchè non avrete ottenuto un impasto lucido, soffice e ben amalgamato.
Imburrate una teglia, versatevi dentro la pasta e schiacciatela con le dita, formando così una bella schiacciata.
Ornate se volete con mandorle sbucciate e divise al mezzo per il lungo."
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