venerdì 21 gennaio 2011

Gennaio. Una cena abruzzese per quindici



 
Gennaio 2011. Una cena abruzzese per quindici. Ci è arrivato un regalo abruzzese, una gerla, una cesta, un regalo antico; un di tutto un po', evocante la povertà nel soccorso di chi ha fame, la ricchezza nell'abbondanza delle salsicce sott'olio, dei pacchi di rugosa pasta avvolta in matasse scure di crusca, nel vino nero del contadino dentro bottiglie che ancora conservano le vecchie etichette spaiate e sbiadite, nei tosti salami che arrivano dritti dal medioevo. Questo canestro palpitante, così diverso dagli anodini pacchi regalo avvolti nel cellophane, appena arrivato sul tavolo della cucina ha chiesto a gran voce una cena abruzzese. Caso voleva che arrivassero a breve dodici ospiti - una sera in cui dovevamo lavorare, ma anche mangiare - e così eravamo in quattordici a sperare nella gerla. Ho meditato sulla cucina abruzzese, riscoprendene una sapida ricchezza. Ma quanto è ricca la cucina regionale italiana?
Consultazioni con l'accademica teatina, non a caso detta Polsonetta Aprutina. Mi consiglia rape, approva il ragù d'agnello e propone di portare una minestra, che su consiglio della mamma diventa una "Minestra di verdura", ovvero una sorta di brodo di carne corroborantissimo, da rianimare un morto, con dentro pezzetti di carne, foglie varie, fagioli e in fine un battuto di uovo e parmigiano ed erbette (non fosse mai che mancasse qualche caloria) versato a completamento. Arrivano in tavola un boccone di Rape caramellate con salsiccia sott'olio saltata in padella, delle Tagliatelle integrali cav. Cocco con ragù di agnello, la Minestra di brodo di carne e verdure, le Pallotte cacio e uova con purè di patate, e come dolce due prodotti D'Amico, i Parrozzini monoboccone e la cosidetta Torta Senzanome (pare che il nome sia invenzione dannunziana), un conglomerato anch'esso assai energetico di frutta secca avvolta in una glassa di cioccolato.

Rape caramellate con salsiccia sott'olio saltata in padella

Tagliatelle integrali cav. Cocco con ragù di agnello


Minestra di brodo di carne e verdure

Pallotte cacio e uova


Purè di patate


Parrozzini


Torta Senzanome









7 commenti:

Edda ha detto...

Anch'io scopro ricchezze regionali ogni giorno è tutto l fascino di questa bellissima cucina :-) Mi hai ricordato la bontà e la sapidità di questi piatti, mi sarei volentieri autoinvitata :-) Buon fine settimana

papavero di campo ha detto...

beh avrei voluto esserci!
numero sedici!
:-P

Anonimo ha detto...

Il mondo Italia continua stupirmi per la varietà e bontà di tutto il cibario...un abbraccio da ponente, P

chechimadrid ha detto...

anche io avrei voluto esserci!!! invitami!

artemisia comina ha detto...

tutte invitate alla prossima :))
il cibo è fato per essere partecipato. spezzare il pane insieme.

silbiasan ha detto...

Che bell'omaggio alla mia terra! Posso consigliare di fare un parrozzo e di non comprare quello secco e "addomesticato" di D'Amico, ormai l'ombra della vera ricetta tanto amata dal Vate? Rigorosamente con mandorle amare vere e non con le chimiche fialette. Se può interessare posso chiedere la ricetta a mia zia che lo fa da urlo: unico attrezzo particolare richiesto, uno stampo in alluminio da zuccotto per la cottura.

artemisia comina ha detto...

Silbiasan, la ricetta sarebbe ben venuta. :)))

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