Da Artemisia
Rammendo cesti, faccio conto su Nuvola. Sono mesi che non
cucino; ovvero sì, forse, qualche approssimazione di cibo, sfamare qualcuno con
Teo determinante, il terrazzo ospita sommessamente. Ma di “ricette”, specie
nuove, non se ne parla. Ora eccomi a Roma, mettiamo le mani nella dispensa,
appaiono dei fagioli neri secchi in copiosa quantità, li cuociamo (a mollo, poi
cotti con acqua e qualche odore, non so nemmeno cosa Teo abbia usato, sobbollire;
badare, tendono all’eternità; si possono comperare in scatola); che farne? In
AAA c’era una ricetta pubblicata nel 2008 dall’aria messicana, ricordo che non
mi pareva degna di replica, mi ispiro ma al contempo la cancello, consulto il
web, ricomincio da capo. Una tazza corrisponde a 250 ml. Sulla questione
carvi/cumino, semi differenti ma confusi tra loro, vedete
qui.
Ho usato petto di pollo per pigrizia, voi preferite cosce disossate e a
cubetti. Come sempre quando si sommano ingredienti, si finisce per avere una
quantità di cibo; si può mangiare in quattro. Con tortillas e accompagnamento
di
guacamole: che sia quello con aglio e lime e basta, le altre sono versioni eretiche.
Una cipolla pelata, affettata, triturata, un cucchiaio d’aglio
tritato vanno messi in pentola – ho usato un wok di ghisa - con un po’ di olio
d’oliva.
Stufare fino a trasparenza della cipolla senza far dorare,
specie l’aglio.
Aggiungere un cucchiaio di semi di coriandolo, uno di semi di cumino
vero (prima tostateli velocemente in padella secca e dategli una
schiacciata nel mortaio), un cucchiaino colmo di paprika dolce,
uno di chilli, un peperoncino fresco privato dei
semi e ridotto in rondelle.
Aggiungere 400g di polpa di pollo in cubetti, scottarla.
Aggiungere un cucchiaio di miele.
Aggiungere una tazza di fagioli neri già cotti, una di peperoni
a dadini, una di acqua.
Sale.
Coprire, portare a ebollizione, poi fuoco al minimo per circa un’ora, poco meno.
Controllare che ci sia un po’ di liquido.
Sciogliere in una tazza un cucchiaio colmo di amido di mais con
il brodo creatosi, riversarlo nella pentola; altri 15’ di cottura.
Aggiungere un sorso di aceto di vino bianco.
Sfumare, spegnere.
Servire con spicchi di lime da spremere.
5 commenti:
Hai ragione, riprendere a cucinare è un po' difficile, ancora. Ottimo risultato, comunque!
Cara Artemisia ho trascorso questi ultimi giorni di agosto a rileggere il tuo meraviglioso blog,soprattutto le parti dedicate a Venezia che amo.
Grazie per questi post di ripresa che mi fanno sperare nella continuità
Un caro saluto
Mirella
Brava ad aver provato e grazie di aver avuto la gentilezza di pensare a "noi" pubblicando il tuo esperimento - e il bel disegno! Un pensiero affettuoso in questo tuo difficile cammino.
Il risultato mi pare eccellente...spero che questi esperimenti culinari, nuovi e "antichi" al tempo stesso, possano darti nuovi slanci.
grazie
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