sabato 14 febbraio 2009

Le frappe romane


Da Dolcesca.

Le frappe che si sono sempre fatte in casa mia, qui nel Lazio, sono preparate con la stessa sfoglia all’uovo delle fettuccine e delle lasagne. Diverse da tutte quelle che ho mangiato, perché è un impasto completamente senza zucchero; il dolce gli viene dalle gocce di miele caldo che gli si cola su e si distribuisce irregolarmente sulla superficie e nelle pieghe. Forse questa particolarità gli viene dalle origini romane visto che Apicio dice che la lagana non veniva bollita ma fritta. Dolci di carnevale. Bugie, cenci, lattughe, galani, crostole, frappe, sfrappole, rosacatearre, zonzelle, pampuglie. Su AAA: Frappe. Federica e sua nonna, Frappe romaneSfrappole romagnole, Zeppole fritte di nonna Enza, Napoli, Zeppole della zia Clelia.    

Ho tirato 5 uova di pasta con 500 grammi di farina e un pizzico di sale. Per stenderla più comodamente ci ho mischiato un cucchiaio abbondante d’olio d’oliva.

Questa quantità è abbondante e va bene per una decina di persone e più.

Una volta che l’impasto ha riposato quindici, venti minuti, l’ho tirato con la macchinetta Imperia per farne tante strisce sottili. Le ho tagliate di larghezze, 3- centimetri, e lunghezze diverse, 12-15 centimetri, per farne poi tanti nodi.

In una padella di ferro ho messo tre dita abbondanti d’olio d’oliva e ho fritto i nodi, che si gonfiano finché non diventano dorati e friabili.

Le ho lasciate a scolare sulla carta del pane e poi gli ho colato su del miele caldo prima di impilarle su un piatto.




10 commenti:

Caty ha detto...

quelli che facciamo noi gli somigliano ma non hanno il miele ,è da tre giorni che ho preparato la macchinetta per tirare la pasta ma ancora non ci arrivo...buon san valentino

Elena Bruno ha detto...

Che super lavoro! Mi sa che io quest'anno rinuncio alle bugie.
p.s. con la cascata di miele mi sa che sarebbero molto gradite a mio marito. Usi un particolare tipo di miele?

marcella candido cianchetti ha detto...

non le conoscevo grazie e buona domenica

artemisia comina ha detto...

caty, io me ne guardo bene, dal farle...per fortuna ho delle amiche che me ne offrono :)

artemisia comina ha detto...

two, non so che miele usa dolcesca (la ricetta è sua), io amo il miele un po' amaro, in genere. ma su delle frappe prive di zucchero penso che ci si possa abbandonare la miele preferito, purchè fluido.

artemisia comina ha detto...

marcella, grazie; anche a te buona domenica.

MarinaV ha detto...

Oh, che voglia.....!
Le avrei anche volute fare, ma mi piace pasticciare in compagnia, e la mia compagna di pasticci è raffreddata... Non dispero per il prossimo weekend!

artemisia comina ha detto...

bello in compagnia, marina, in una bella, grandissima cucina.

dolcesca ha detto...

Mia nonna diceva " faccio due uova di pasta" e ci si mangiava in quattro. In effetti impastare due uova con duecento grammi di farina non è un gran lavoro. Se poi penso ai notri impastatori, Bimbi e Palle Rowenta varie, non si sporca nemmeno più il tavolo. Alla fine non è questo gran lavoro. A me piaceva ripetere i gesti visti e rivisti nella mia infanzia. Ero a caccia di ricordi emozionati e confesso che quando cucino questo è uno dei moventi.
Altrimenti vede retro ai faticosi impiastricci.

artemisia comina ha detto...

in effetti, la foto che più mi piace è quel gran cratere di farina pieno di lucenti uova rosse.

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