lunedì 7 luglio 2008

Spaghetti con la rana pescatrice alla poverella


di Artemisia Comina.

Un semplicissimo modo di fare il sugo, con una piccola rana pescatrice a testa oppure la sola lisca di una rana da un kg e qualche polpa, per due. Questa volta si trattava del secondo caso, poiché avevo in programma spiedini di rana pescatrice al lardo. Insomma, con un piccolo impiego di rana pescatrice avrete un ottimo sugo rosso di pesce. Ci sono altre versioni, in AAA, del sugo di rana per la pasta: un'altra alla quasi poverella perché c'è la sola testa ma anche del guanciale: Sagnarelle di trito con pomodorini fondenti, guanciale e rana pescatrice, e una ricca, con tutta la rana e guanciale: Amatriciana di rana pescatrice. Quindi:

Senza soffritto alcuno, ma così come vi dico, semplicissimamente, mettete in pentola la vostra rana e della polpa di pomodoro. Io questa volta ho usato la penultima bottiglia da tre quarti di passata fatta l’estate scorsa. Salate. Fate andare per una ventina di minuti.

Tirate via il pesce, spinatelo; sapete già, se conoscete la rana, che è cosa assai facile. Una volta tolta la lisca e poco altro sarà fatta. Fate la polpa a pezzi.

Aggiungete un filo d’olio d'oliva crudo.

Pepate con pepe nero appena macinato e aggiungete abbondante basilico.

Conditeci gli spaghetti. Io ho adottato gli ottimi Setaro.







14 commenti:

Unknown ha detto...

insomma, insomma, insomma. sono qui che sto arrovellandomi su questa preparazione che condivido per settatntacinque centesimi: gli strpitosi spaghetti setaro, i ritagli di pescatrice, il niente soffritto.
poi però mi adonto del pomidoro, e ancor di più della salsa. ma dobbiamo proprio? schiacciateci due vesuviani a crudo, e passi, ma: la salsa?
no, non ti seguo.

papavero di campo ha detto...

succede infatti
ogni salsa è la salsa
parola di freud!

artemisia comina ha detto...

Cara Papavero, caro Caffarri, eccovi l’intera storia del sugo di rana pescatrice.

Riflettendo su questa salsa ho visto che sulla sua culla erano chine tre divinità. La Micragna, la Fisima, la Pigrizia.

L’ultima è accidentale, è una divinità stagionale e locale. Vale solo a luglio e a Roma. Pensa un po’, Caffa’, questa volta ci volevo schiaffare dei pomodori freschi (avevo nella mente qualcosa di vicino alle tue osservazioni, una vocetta che mi tirava per la manica). Ma il solo pensiero dell’acqua bollente e fumante in cui buttarli per spellarli ha fatto digrignare la mia anima. Ciò valse l’afferrar la salsa. Del resto, romanticamente avvolta nella sua aura di “fatta in casa”; particolare non secondario, in una cucina dalla quale si gode un bellissimo panorama.

La seconda è una divinità subita di malagrazia. Nella casa in cui si fece la salsa, c’è una bocca che non vuole condimenti di pasta privi di sughi. Ciò vale una certa scarsità di paste, se vedete l’assortimento di AAA. Io che in genere godo della bella possibilità di una cucina che non deve fare i conti con alcuna fisima, per felicità di incontri e per libertà di spirito alimentare, qui non ho trovato un bel modo di aggirare l’ostacolo, ma o mi scontro o soggiaccio.

Ma è la prima, la vera strega madrina china sulla culla. E’ lei che conta, la Micragna che tanto mi appartiene. Il sugo di pomodoro permette a una povera lisca di condire un’abbondante pasta, così come l’aringa pendula permetteva alla mano tesa di insaporire il pezzo di polenta di un’ampia tavolata.

E poi c’è ancora uno spiritello, un elfo, uno di bassa gerarchia, ma che pure ha voce in capitolo, che dice che quell’accidenti di rana dà al sugo un così buon sapore che proprio non si capisce come ci riesca.

papavero di campo ha detto...

con me cara artemisia una porta aperta, provengo da lidi dove il sugo di pomodoro impera e dove ti guardano male se condisci una buona pasta soltanto con del buon olio eparmigiano, un affronto una provocazione che produce immantinente cipiglio malevolo...

l'haiku ebbene lo confesso era per interloquire con il caf per una pulce nell'orecchio del genere gnotisautòn! non tutti i sughi sono mutti e con la pescatrice un naif sughetto di pomodoro da dio ci sta se poi ci fai delle sagnette fatte in casa tutto il pantheon gioisce!

ps. caf ho interferito pardon! è che un tipo come te calamitante est

artemisia comina ha detto...

hum hum le sagnette! la prossima...

Unknown ha detto...

i ocredo che il sugo di pomodoro immanente alla cucina italia ne sia una delle caratteristiche distintive, ma anche uno dei limiti, e i sughi di pesce mi piacciono bianchi, gialli, verdolini... la pescatrice in particolar modo mi inspira ad un sugo lardiato, più appomodorato.
ma si fa per smucinare, of course (my horse)

artemisia comina ha detto...

stavo appunto pensando che nei blog mancano osservazioni, suggerimenti, critiche; mentre c'è sovrabbondanza di ammirazioni incondizionate. mi dà, pensa un po', un certo sentimento di poca amicizia.

Unknown ha detto...

di finzione, forse?
beh, io qui mi ti contrasto. ho vinto qualche cosa?

artemisia comina ha detto...

un piatto di spaghetti col sugo di rana!!

Unknown ha detto...

*soccombe*

Anonimo ha detto...

Fatti ieri sera con temporale allegato. Ho approfittato delle indicazioni varie e ho usato pomodorini confit al posto della salsa e 2 foglie 2 di lardo di Arnad in soffritto dolce.
Mi sono divertito assai.... anche in presenza di un Timorasso assai virtuoso.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Unknown ha detto...

ah, ecco l'aurea sintesi!

artemisia comina ha detto...

aurea sintesi da provare senz'altro.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...