Settembre 2018. Souvenir africani su un terrazzo settembrino. Sono ancora tutta un rimugino tanzaniano, per quanto Roma prema, ancora mi rotolo nella sabbia, mi spolvero di polvere, guardo negli occhi gli elefanti, schivo l'ironia dei neri, ricordo le spezie. Dunque, menu sub shariano, alquanto Tanzania, ma con un deciso ingresso di Sud Africa con il malva pudding. Sul tavolo una stoffa rossa e nera del Burkina Faso e un nuovo Kanga, che dice: Hata hilo ni kazi ya mungu, Anche questa è opera di Dio. Menu: Vellutata di mais e pomodoro alla sub shariana, ovvero dolcemente speziata e piccante; Mchuzi wa samaki, ovvero swahili bouillabaisse; Riso pilau come a Zanzibar, con latte di cocco; Banane o platani fritti. Ndizi Kaanga; Insalata di cetrioli e pomodori cuori di bue a dadolata, con semi di sesamo bianco; Malva pudding con il treacle e Gelato di crema.
Vellutata di mais e pomodoro alla sub shariana, ovvero dolcemente speziata e piccante
Mchuzi wa samaki, ovvero swahili bouillabaisse
Riso pilau come a Zanzibar, con latte di cocco
Banane o platani fritti. Ndizi Kaanga
Insalata di cetrioli e pomodori cuori di bue a dadolata, con semi di sesamo bianco
Malva Pudding con il treacle
Gelato di Crema
In attesa degli ospiti, in compagnia di Nuvola.
2 commenti:
Io a Zanzibar ci ho lasciato ben più di un pezzetto di cuore... proverò di sicuro questo menù, usando il mio kanga, che invece parla di mamme... :)
ohhh!
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