venerdì 29 marzo 2013

Asparagi e pane carasau


Siamo in:

Verdure e vegetali
, in particolare, Verdure e Vegetali. Di tutto un po'. Asaparagi e Carciofi.

Monografie. Pane carasau, carta da musica.

Di Isolina

Tutto avvenne perché gli asparagi previsti risultarono pochini per un piatto unico da cena.

Gli asparagi: tagliate le punte abbastanza lunghe e il resto commestibile a tocchetti.

Messi, grondanti della loro acqua di risciacquatura, in largo tegame dove avevo fatto sciogliere una moderata quantità di burro e rivoltati ben bene.

Aggiunti un grosso spicchio di aglio, sale e pepe.

Incoperchiati e lasciati a fiamma abbastanza vivace per 10 minuti scarsi. Erano pronti a quella giusta consistenza morbida, ma non disfatta nè cedevolissima.

Ho spezzettato con le mani del pane carasau (carta da musica non è più bello?) e l'ho messo fra gli asparagi in modo da insaporire e ammorbidire.

Poi ho rifinito con una abbondante spolverata di parmigiano grattato.

Ho di nuovo incoperchiato e lasciato a fiamma minimissima per qualche minuto, fino a quando il formaggio si è sciolto.

Si rifarà, troppo veloce, facile e buono.



Londoneri, Pita istriana. In foggia di dolcetti Solboccone, eleganti. Istria


Da Artemisia 

In AAA c'è una famiglia di questi dolcetti: Pita di Noci della zia Lilli. Istria; Londoneri, dolcetti croati; Torta Plesniak, Torta Slava; questi. Due parole sulla loro storia. Ne sento parlare per la prima volta come pita istriana; la faccio (quella della zia Lilli); poi li rifaccio cambiando teglia e taglio, tipo di top etc. e cambia quasi tutto. Nel frattempo mi informo a vengo a sapere - grazie Germana, grazie Elisabetta - che in Croazia si trovano certi londoneri che son tal quali, e che vengono dalla Slavonia. Se su google si digita londoneri, si vedono le foto, tutte le ricette però sono in lingua slava. Da  arenadipola.it:

Al giorno d'ogi che la gente se missia de qua e de là, le nove generassioni no ga problemi a far baclave che xe de origine turca e che coi drusi xe rivade anche de noi, o pite de tute le qualità e londonerize (che bone!), che fa le done dela Slavonia che xe pasticere nate, e che le nostre fie ga imparà a far anche lore e no ghe importa che origine che le ga.

Frolla:  175g di farina00, 100g di burro, 2 cucchiai e mezzo di zucchero, 2 rossi, un pizzico di sale, qualche goccia di essenza di vaniglia, un sorso di Cointreaux. Tutto nel mixer.

Stesa dentro una fascia di acciaio quadrata, lato 26cm, altezza  2cm, poggiata su un tappetino di silicone. Senza imburrare.

Ho coperto con 250g di marmellata di albiccocche e limone maison.

Nel mixer 70g di noci, 70g di nocciole (con la buccia) e 70g di frutta candita (mango, papaia, arancia). In mancanza della frutta, un paio di cucchiai colmi di zucchero scuro. Ho triturato non troppo finemente, preferendo lasciare una granulosità ruvida e secca poi apprezzata nel contrasto con la setosa marmellata umida, e mescolato con 2 bianchi montati a neve. Ho coperto il dolce con questo composto, prima distribuendolo a cucchiate e poi stendendolo e pettinandolo con i rebbi di una forchetta.
 
In forno già caldo a 180° per 35'.

Lasciar raffreddare, sfilare la fascia dopo averla percorsa torno torno con un coltello affilato per staccare il dolce dal bordo; poi con un paio di palette piatte infilate sotto spostarlo dal tappetino su un tagliere per poterlo manovrare al momento del taglio (girarlo ecc.).

L'ho tagliato prima a metà, poi ogni metà a metà, con il coltello elettrico: si ottengono 4 fasce di 5cm circa l'una. Poi il dolce va girato e si taglia per l'altro verso,  dodici tagli a uguale distanza, 2cm.

Alla fine si hanno 52 pezzi di 5 x 2 x 2cm. Perfetti per un solboccone.

Meglio mangiarli il giorno dopo.

Prima di servire spolverare i dolcetti con abbondante zucchero a velo.

Nel menu di  Marzo 2013. Pranzo pasquale per tre






martedì 26 marzo 2013

Crostata di semolino e ricotta



Entro la raccolta Crostate ci sono le Crostate al cioccolato.

Di Artemisia 

Farcia

Cuocere 150g di semolino in 1/2 litro d' acqua; appena inizia a bollire, farlo cadere a pioggia e cuocere per 5' (il semolino usato da me dopo pochi istanti era rappreso); farlo raffreddare.

Frullare 250g di ricotta con 250g di zucchero, 10g di sale, 2 uova, qualche goccia di essenza di vaniglia.

Unire semolino e ricotta (ho usato il mixer: il mio semolino, raffreddando, era diventato solido).
 
Frolla al cioccolato

200g di farina00, 70g di zucchero, 70g di burro, 50g di cioccolato, 50g di frutta secca, un pizzico di sale, liquore quanto basta.

Stendere la pasta, foderare lo stampo, farcire con il semolino-ricotta. Ho usato uno stampo quadrato, a fascia, senza fondo, poggiato sul tappetino di silicone, bordi bassi. Invece delle strisce, una fila di stelle.

Forno a 180°, già caldo, per 30'.

 

lunedì 25 marzo 2013

Pita di Noci della zia Lilli. Istria


Da Artemisia

Faccio una ricetta avuta da un'amica web, Miss Aleppo, che ringrazio molto. Qualche modifica c'è, dovuta al caso e alla fantasia. In AAA c'è una famiglia di questi dolcetti: questi sono i primi di cui ho avuto notizia, poi sono arrivati i Londoneri, dolcetti croati; poi la Torta Plesniak, Torta Slava; poi i Londoneri o pita istriana solboccone. La questione è: possiamo saperne qualcosa di più di questo dolce? Due amiche, Elisabetta e Germana, mi dicono che dolci così in Croazia si chiamano londoneri, in Istria londonerize e che vengono dalla Slavonia. In italiano gira sul web una loro versione conosciuta come torta plesniak o slava, che mi viene indicata da Dauliana. Un'altra connessione viene ricordata da Cucurbita: in Friuli un dolce simile si chiama pite; base di frolla, strato di mele tagliate sottili, mescolate a zucchero, noci, pinoli, uvetta, cedro candito, cannella, buccia di limone; il tutto ricoperto con frolla.

Frolla:  175g di farina00, 100g di burro, 2 cucchiai e mezzo di cassonade, 2 rossi, un pizzico di sale, qualche goccia di essenza di vaniglia, un sorso di Cointreaux. Tutto nel mixer.

Stesa dentro una fascia di acciaio quadrata, lato 16cm, altezza 4cm, poggiata su un tappetino di silicone. Senza imburrare. Strato abbastanza spesso.

Ho coperto con 200g di marmellata di pesche maison morbida.

Nel mixer 50g di noci, 50g di nocciole (con la buccia) e 50g di frutta candita (mango, papaia, arancia) che ha sostituito lo zucchero. Ho triturato non troppo finemente, preferendo lasciare una granulosità ruvida e secca poi apprezzata nel contrasto con la setosa marmellata umida, e ho mescolato con 2 bianchi montati a neve.

Ho coperto il dolce con questo composto, prima distribuendolo a cucchiate e poi stendendolo e pettinandolo con i rebbi di una forchetta, per facilitare una regolarità di spessore in un composto non fluido.
 
In forno già caldo a 180° per 35'.

Lasciar raffreddare; ho tagliato dei cubi di 4cm di lato con il coltello elettrico, poi li ho spolverati con abbondante zucchero a velo.

Il giorno dopo, amalgamati i sapori i quadrotti 4 x 4 x 4 erano molto buoni.


La ricetta di Miss Aleppo

La zia Lilli (ora ottantenne) ha ereditato questa ricetta dalla suocera istriana. Ha conosciuto Oscar, bellissimo e riservatissimo, profugo con la famiglia nella Bologna nel dopoguerra e non si sono più lasciati. Dalla suocera ha ereditato le ricette di casa che ha fatto sue per fare contento "il suo Oscar". Il kouglof e la pita di noci erano i grandi classici e a me bambina, cresciuta tra le gonne di nonna bolognesissima, sembravano creazioni esotiche e fascinose. La pita di noci continua ad affascinarmi.
Frolla: 350g di farina00, 4 tuorli, 5 cucchiai di zucchero, aroma di vaniglia, un pizzico di sale e 200g di burro morbido. Stendere la pasta frolla in uno stampo rettangolare  20  x 30 e ricoprire con 400g di marmellata.

Macinare finemente 1 kg di noci (sgusciate sui 500g scarsi). Montare 4 albumi a neve, aggiungere 4 cucchiai di zucchero e incorporare le noci macinate; se l’impasto risulta troppo duro, aggiungere qualche cucchiaio di latte. Deve comunque risultare piuttosto fermo.

Stenderlo sulla marmellata.

In forno già caldo per circa 35'.

Lasciare raffreddare e tagliare a quadretti; spolverare con zucchero a velo.

Il giorno dopo è sempre migliore.




giovedì 21 marzo 2013

Bocconotti molisani di Rita


Artemisia fa una ricetta di Rita, mamma di Maria, Molise.

Maria, un'amica web, mi regala la ricetta molisana dei bocconotti della mamma Rita, una signora che ha cucinato moltissimo in vita sua, generosamente; Maria dice: faceva tutto con le mani, credo non abbia mai usato altro che le sue braccia, anche il pan di Spagna lo montava con una frusta a mano. Ovvio che si può usare un frullino o la planetaria. E' una ricetta semplice che mia madre ha fatto per anni e anni, perfezionandola di volta in volta.

Con questa dose e con formine piccole ne vengono 60.

Mettere in una ciotola 250g di burro morbido, montarlo con 250g di zucchero, aggiungere 4 uova intere medie, una buccia di limone grattugiata, 1 bustina di lievito, 750g di farina.

A questo punto capovolgere l'impasto sulla spianatoia e compattarlo molto velocemente.

La morte loro è il ripieno di marmellata d'uva.


Versione di
Artemisia


Fu a gennaio che la tunbergia, ricoverata dentro, pian piano si avventurò verso le forbici, fino ad avvinghiarle: messaggio chiaro. Ne ho fatta metà dose, ne sono venuti 25.

125g di zucchero e 125g di burro, due uova, mezzo limone, mezza bustina di lievito, 375g farina. Tutto nel mixer.

Viene un impasto morbido e bello, che ho steso non troppo sottile, 3/4mm.

Ripieno:

12 cucchiaiate di marmellata d'uva, 6 di farina di mandorle, 3 di cacao amaro.

Ho usato stampini di alluminio di 4/5cm, la prossima volta adotterò pirottini di carta - senza imburrare l'alluminio qualche bocconotto si è attaccato - inoltre posso ridurre le dimensioni, come bocconotto vuole.

Ritagliare dei dischi nell'impasto, rivestirvi gli stampini.

Mettervi un gocciolone di ripieno.

Chiudere con un disco di pasta acconcio: i bordi di alluminio ne ritaglieranno la forma pressandovelo su.

Forno a 200° già caldo, per 30'.

Una volta freddi, spolverata di zucchero a velo.








martedì 19 marzo 2013

Monografie. Francia. Borgogna.



Siamo in una raccolta: Tutte le ricette francesi e quasi francesi di AAA. Ci sono raccolte a tema: Potage, soupe e velouté, Pesci, Carni: Quadrupedi, Carni: Bipedi, Paté, tourtes et terrines (con una sezione Quiche), Dolci. Una accolta per culture e territori: Alsazia Lorena, Provenza, Borgogna (eccola), Auvergne. Una raccolta seguendo un gastronomo, Courtine: Le ricette della signora Maigret. Infine ricette sparse: Di tutto un po'.

Percorsa e ripercorsa la Borgogna, e sentirla quintessenza della Francia e pure sentirla non Francia, perchè ancora i duchi la segnano ovunque, e come dimenticarli con il loro lusso sconsiderato che i secoli dimostrano essere stato investimento saggio, che ancora fa dolcemente rilucere la loro terra? Borgogna ricca e opulenta di cibi seducenti e vini, dei miei più cari ristoranti di Francia, eccoti in quel po' di souvenir che fare un piatto permette.

Boeuf à la Bourguignonne di Courtine. Con e senza Slow Cooker
 

Gougeres


Pain d'épices con composta di cipolla e mostarda


Pain d'épices, composta di cipolle  mostarda di Digione e uva


Fondue de poulard


Timballi di asparagi


Ravioli di escargot con duxelle di funghi



 


Coniglio alla senape

Grillade des mariniers


 Oeufs coligny




Quiche con il bourguignon au chablis


Parigina borgognona


Crapiauds bourguignonne au lard


Faraona al cartoccio con pere calvados e pain d'épices


Terrina di gorgonzola e pere con pain d'épices


Uova di quaglia con toast di pain d'épices e ciauscolo


Pain d'épices di Alda



Crostata alla marmellata di mirtilli e yogurt


Tarte amandine con le ciliegie


 Tarte amandine con i mirtilli


Una cena che pensa alla Borgogna


Un buffet quasi borgognone


Una cena tra torroni e Borgogna



***

La Terrasse di Tournus

Chateau d'Igé. Amuse bouche

Chateau d'Igé. Ristorante

note varie



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