lunedì 25 febbraio 2008

VITTORIO ACCORNERO ILLUSTRA ANDERSEN.





L'acciarino.



La sirenetta.



L'abete.



L'usignolo.



Pollicina.



La principessa sul pisello.



Ciò che fa il babbo è sempre ben fatto.



L'angelo.



La nonna.



Nei mari estremi.



Il gorgo della campana.



Il piccolo Tuk.



Il vecchio fanale.



Il brutto anatroccolo.



La diligenza da dodici posti.



La vecchia casa.

Artè mi ha dato da fotografare le 16 illustrazioni di un suo libro, Quaranta novelle, del terribile Hans Crhistian Andersen, scrittore che ha afflitto bambini con i suoi soldatini di piombo soli e squagliati come mai seppe fare nessun narratore di orchi.

Le illustrazioni sono strapazzate e incerottate in misura proporzionale alla trepidazione con cui Artè bambina ne girava la pagina: la sirenetta le provocava autentiche fitte la cuore, e si vede.

Abbiamo scelto uno stile fotografico sfogliato, che non nasconde come le pagine siano ancora attaccate a un libro, per altro con la costola già alquanto squinternata, che non abbiamo voluto torturare ancora.

L'illustratore si chiama Vittorio Accornero, e abbiamo visto che non è molto presente con le sue immagini su web; ripariamo a un torto per ciò che possiamo.

Artemisia ha scoperto di avere numerosi foulard di Gucci illustrati da lui, forse oggetto di un prossimo post.

Prendo due righe di biografia di Accornero da un blog australiano - pensate un po' - perchè in italiano non c'è un granché.

Vittorio Accornero de Testa was born in Casale Monferrato, Tuscany in 1896. Before WWI he had established himself as a book illustrator and painter using the name Victor Max Ninon. By the 1930s, he returned to book illustration and his original name. He illustrated much loved versions of Pinocchio, Grimm’s Fairytales and books by Hans Christian Andersen. During his long career Accornero also designed sets and costumes for the theatre and movies as well as La Scala in Milan. In 1966, he was contracted by Gucci to design fabric for women's handbags. His floral design is still in production today.
Da Hanuman.

Hans Christian Andersen, Quaranta novelle, traduzione di Maria Pezzè Pascolato, con una lettera di Giosuè Carducci, Hoepli, Milano 1952.

Il testo del libro, senza illustrazioni, è stato riversato su rete, e lo trovate per intero in wikisource

7 commenti:

dede leoncedis ha detto...

Peccato che Casale Monferrato non si trovi in Tuscany, bensì in Piemonte. D'altra parte, anche il cognome Accornero ha assai poco a che fare con la Toscana. Ah questi Australiani!

Ester ha detto...

Commoventi, queste pagine tanto sfogliate da mani infantili.
A ritroso nel tempo (il mio)

la belle auberge ha detto...

la favola dell'acciarino magico era una delle mie preferite, ma quella che mia zia sapeva narrare meglio era quella del lupo e i sette capretti, dei fratelli Grimm.

eu

papavero di campo ha detto...

così i foulards Gucci con i motivi flora sono di Accornero, non lo sapevo e per altre scoperte mi hai dato il la

le fiabe di Andersen come le vitamine e le curette ricostituenti...

artemisia comina ha detto...

@ dede: mica me ne ero accorta :DDDD ho scelto quella biografia perché è l'unica che ricordava il lavoro per Gucci, che io ho scoperto per caso, confrontando le firme dei disegni e quelle dei foulard, oltre che notando l'aria di famiglia.

@ eu: il soldato dell'acciarino era un bel delinquentone; è sorprendente come in Andersen spesso ci siano trasgressioni al conformismo.

@ esther: la pagina della sirenetta era lacerata dagli spasimi con cui ci si tornava su, la si saltava...

@ pap: presto foto di foulard, Artè ne ha; credo le siano piaciuti senza che lo sapesse, perché le ricordavano la sirenetta :D

Anonimo ha detto...

Il mio spirito si è nutrito, nella tenera infanzia, delle illustrazioni di Accornero ai volumi di fiabe di Grimm "Nuove Novelle" e "50 Novelle", edizioni Hoepli degli anni '40, traduz. di Maria Tibaldi Chiesa. Le fiabe di Grimm non sono strappacuore, ma truci e piene di streghe, orchi e magie. Le tavole di Accornero mostrano foreste misteriose, dove penetrano a fatica i raggi del sole, querce maestose, cariche di uccelli, foglie e spiritelli, draghi della mitologia nordica, ondine e altre donne acquatiche, corvi, castelli su vette irraggiungibili, paesaggi romantici alla "Friedrich", soffusi di luci viola e oro, cieli tempestosi...
Le pagine di questi volumi hanno un buonissimo odore d'epoca. I margini esterni sono "rosicchiati", perché mentre anelavo a entrare in quelle figure, senza accorgemi strappavo dei pezzettini dai bordi e li assaporavo. So che potete capirmi. Avevo sette anni.

artemisia comina ha detto...

certo che possiamo capire... e invidiare l'edizione Grimm :)

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