mercoledì 2 febbraio 2011

Copenhagen. Nationalmuseet, Inuit. Sopravvivere



Oltre ad abbandonarsi in modo per me sorprendente alla seduzione delle perline, dei ricami, del colore e perfino dei pizzi, gli inuit si confondevano con gli animali marini, dai pesci alla foca agli uccelli. Ogni pelle di quelli, trattata con specifica sapienza - le donne in questo espertissime - diventava loro pelle. E tutti riavvolti e protetti da quelle membrane ben più afficaci delle loro, se ne andavano per ghiacci e mari gelidi.

Queste vetrine, con la loro reiterazione di tutto, con la ripetitività degli oggetti, mi parlano come una scrittura ancora non decodificata ma che evoca e suggerisce comunque un lungo racconto.

Su gli inuit: 1, 2.



















3 commenti:

isolina ha detto...

Meraviglie!

colombina ha detto...

bello, come stai? Bacioni

artemisia comina ha detto...

Grazie colombina :))

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