Oltre ad abbandonarsi in modo per me sorprendente alla seduzione delle perline, dei ricami, del colore e perfino dei pizzi, gli inuit si confondevano con gli animali marini, dai pesci alla foca agli uccelli. Ogni pelle di quelli, trattata con specifica sapienza - le donne in questo espertissime - diventava loro pelle. E tutti riavvolti e protetti da quelle membrane ben più afficaci delle loro, se ne andavano per ghiacci e mari gelidi.
Queste vetrine, con la loro reiterazione di tutto, con la ripetitività degli oggetti, mi parlano come una scrittura ancora non decodificata ma che evoca e suggerisce comunque un lungo racconto.
Su gli inuit: 1, 2.
3 commenti:
Meraviglie!
bello, come stai? Bacioni
Grazie colombina :))
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