Una molto luminosa Abbazia che fu la gloria di Tournus nei secoli dei pellegrinaggi e lo è rimasta in quelli che ammirano l'arte romanica, se ne sta alta, severa, guerresca e biturrita. Non si può negare, checchè ne dicano i parrocchiani attuali, che glissano - che l'assetto militare di questo edificio non fu solo contro gli ungheresi - una targa ne ricorda l'antico assalto - ma anche contro il contado e la cittadinanza. Alta e guerresca e squadrata vista da fuori, alta, rotonda e luminosa (molto, per un'accortezza architettonica che permise di aprire finestroni in genere proibiti a quell'epoca) dentro.
Nel 2000 il parroco decise una committenza che ricorda quelle del medioevale abate Suger, colui per il quale solo le pietre preziose erano degne di Dio; quello che per ciò faceva andare il sangue agli occhi al collerico suo coevo San Bernardo. Si rivolse al celebrato orafo Goudji, che fece un crocifisso, un altare, uno Spirito Santo, un lampadario, insomma tutto un arredo ecclesiastico in tono con le antiche committenze che fecero grande la chiesa del passato.
Prima di accedere alla chiesa, si entra in uno scuro ma colorato nartece, destinato a raccogliere i pellegrini; varrà la pena di ricordare che il romanico fu il periodo della chiesa aristocratica, che teneva i laici fuori dalla porta, o quasi.
Del chiostro dell'XI secolo resta solo una parte; il resto è stato mutato dai secoli, ma il giardino resta, e resta il pozzo, simbolo di Cristo fonte di vita.
Le due torri potenti stringono l'ingresso di una cinta di edifici che abbracciano l'Abbazia senza aperture tra loro, creando un tempo una struttura fortificata.
A sinistra, prima dell'ingresso, la casa antica dove sta Greuze, il ristorante stellato più vecchio di Tours.
Una precedente visita di AAA a Tournus.
2 commenti:
He viajado contigo.Interesantes descripciones y hermosas fotografías. Te acompaño con mi alma.Gracias.
Elisa de Bahía Blanca, Argentina
grazie elisa, accompagnami :))
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