venerdì 7 maggio 2010

FRANCIA. BORGOGNA. TOURNUS, ABBAZIA. SANTI E DEMONI.

A Tournus c'è una davvero vecchia Abbazia, la cui costruzione risale all'anno mille. In una stanza pietrosa che una volta aveva il camino che riscaldava monaci e pallegrini ora c'è un lapidario, un rifugio per quei sassi scolpiti che per un motivo o un altro non stanno più nel posto per cui furono fatti. Queste teste di demoni, per dire. Mi ha colpito un'aria di famiglia, come se fossero tra loro cugini o fratelli: stesso naso, stesse orecchie, stessi zigomi; insomma, non mi veniva di pensare allo stile dello scultore, ma proprio a dei geni, a un certo medesimo sangue. Ora la cosa curiosa è stata che nella locanda di Tournus la padrona avesse esattamente quegli zigomi, quegli occhi, quella bocca. Non vi dico come mi ha affascinato vederla dipinta con un rossetto rosso fuoco, mentre mi offriva la chiave della stanza e mi diceva l'ora di cena.


Questo invece è il gatto del Cheshire.

Quanto a codesti due, sono i personaggi principali. Quello di sinistra è Filiberto, il santo cui l'Abbazia è dedicata. All'epoca di Filiberto, VII secolo, e dopo ancora di più, le reliquie erano prezioso tesoro con la loro capacità di attirare folle di pellegrini, e infatti l'Abbazia è edificata su una cripta fatta ad hoc per far scorrere la folla, dove il sarcofago venne messo in modo da stare al centro del traffico dei devoti. Nel turbolento IX secolo le reliquie di Filiberto erano state portate dentro un pesantissimo sarcofago di pietra attraversando per il largo tutta la Francia, da un'umida isoletta prossima alla costa dell'Atlantico dove Filiberto - monaco e insieme aristocratico che si opponeva ai re che volevano domare l'aristocrazia - aveva costruito un'abbazia ed era morto, a Tournus che allora era città fortificata. Infatti reliquie e monaci fuggivano i Normanni che depredavano monasteri e man mano fuggendo erano arrivati fin qui.
L'altro è Valeriano martire, che anticipa Filiberto di qualche secolo in quanto cristiano di epoca romano (Tournus era un Castro romano sulla via Agrippa). Valeriano sarà sopraffatto dalla fama di Filiberto, ma su uno dei campanili stavano affiancati e allungati come la posizione esigeva. Ora sono sostituiti da copie. Pare che la faccia di Valeriano riprenda quella del bronzeo Marco Aurelio capitolino, che allora si pensava fosse il cristiano Costantino.

Ancora più lunga questa anima, che non so chi rappresenti, la cui copia se ne sta accanto a delle colonne sue gemelle sul medesimo campanile di Filiberto e Valeriano.

Una precedente visita di AAA a Tournus.

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