sabato 18 gennaio 2020

Chapati, pane piatto indiano



Da Isolina

E' il più basico dei vari pani indiani, quello più semplice, veloce, che non richiede nessuna particolare maestria. Il mio primo incontro è stato nel Rajastan. Mentre stavamo andando a pranzo e io curiosavo tra le preparazioni in corso, all'aperto, una gentilissima, elegantissima signora in sari (anche le sguattere sono eleganti, come fanno?) mi invitò a partecipare. E per la prima volta vidi anche il mattarellino, formidabile strumento. Si tratta semplicemente di fare un impasto morbido di farina e acqua tiepida, con pochissimo sale. La farina ideale sarebbe un certo tipo di farina integrale, io mi sono adattata con quello che avevo, cioè farina0 e farina di grano duro. Perché non lo faccio più spesso? Tra l'altro è adattissimo se si vogliono mangiare cose intingolose con le mani, come si fa in India e in diverse parti del mondo. Io lo faccio volentieri, ma mi sento goffa... Quante volte ci si sente goffi confrontandosi con la grazia di molti orientali?

Per due chapati.

Ho usato circa due terzi di tazza, 1/3 di farina di grano duro, 1/3 di farina0.

Ho versato farina e sale in una ciotola ho incominciato ad aggiungere acqua tiepida fino ad avere la consistenza giusta (solita orecchietta di bimbo).

Ho rovesciato l'impasto sulla spianatoia (non è più bello come termine di "asse per la pasta"?) e ho lavorato abbastanza a lungo fino a ottenere una consistenza elastica e liscia.

Riposo sotto la ciotola per una mezz'oretta, quindi divisione in due della palla.

Con lavoro di matterello ho ricavato due dischi molto sottili, di circa 15/16 cm di diametro.

Li ho cotti su lastra di ghisa ben calda, girando una prima volta quando ho visto formarsi delle bolle, e poi ancora quando ho visto gonfiare.

Teo si è provato nell'impresa. Nel menu Gennaio 2020. Catturo gli dei e ci avvolgo gli ospiti.







Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...