sabato 30 aprile 2011

L'uovo in camicia. Come farlo, anche in anticipo.


Siamo in una raccolta di ricette con le uova predominanti. Un link è dedicato alle Uova di gallina Di tutto un po', uno a quelle di Salmone, quaglia, oca; uno alle Uova in camicia; uno alle Frittate. I Timballi a base di uova e in particolare di scrippelle si trovano nel relativo link.

L'uovo in camicia mi respingeva. Sia perchè non disposto a venire perfetto con facilità, sia per il dover incontrare tali perigli all'ultimo momento. Affronto controvoglia la cucina dell'ultim'ora, perché distratta dagli ospiti, dalla chiacchiera, dal fare il paparazzo. Poi mi è capitato di leggere che l'uovo si può incamiciare, far raffreddare, riscaldare.

Vediamo cosa ho appreso. Occorrerebbero uova freschissime.

Poichè è difficile che lo siano, sgusciare l'uovo in un colino a maglia fitta che farete roteare su una ciotola per qualche secondo: sgocciolerà la parte più acquosa del bianco, che si forma con l'invecchiamento dell'uovo e che è quella che fa filamenti disordinati in cottura.

Poi versatelo in una ciotolina, così scivolerà meglio nell'acqua.

Mettere sul fuoco una pentola dove cuocere un uovo alla volta; nella pentola ci deve essere spazio a sufficienza e un'acqua abbastanza profonda, con la possibilità di fare un bel giro comodo e veloce di mestolo, perché si dovrà creare un gorgo.

Ci vogliono un sorso di aceto o di limone. O ne mettete un goccio nella ciotolina con l'uovo, puntando l'albume, o ne mettete un sorso nell'acqua.

Far arrivare a bollore, abbassare a fremito - l'acqua deve essere ferma -  fare il gorgo con il mestolo.

Versare l'uovo nel gorgo, avvicinando all'acqua il bordo della ciotola e facendovelo scivolare dentro.

Lasciarlo cuocere nel suo brodo (da tre minuti per un rosso crudo, il classico, a cinque per un rosso che comincia a rapprendere, come a volte si può volere) mentre va facendo l'Eleonora Duncan dei veli bianchi vorticando.

Tenere lì un mestolo forato (ottimi i cinesi a rete, che fanno scolare benissimo l'acqua) per tirarlo fuori.

Saggiarne la cottura pressandolo con il dito delicatamente: deve "tenere". Se si vuol tenere da parte e non usarlo subito, i minuti saranno invece uno di meno di quanto detto.

Quando è pronto, con il bianco rassodato e il rosso crudo, tirarlo fuori con il mestolo forato e scodellarlo su un piatto coperto di carta assorbente.

Rifilare le sbavature con un coltellino.

Riporre il piatto se le uova non si usano subito.

Se si vuol fare i perfezionisiti, aggiungere un passaggio: dopo la cottura, passarlo in un'altra pentola con acqua calda ma senza aceto, per toglierne il sapore. Ma se si usa il limone, magari il suo aroma non vi dispiace. 

Al momento di servire, se avete messo l'uovo da parte, riprenderlo - perfino con le mani, poiché ora ha acquisito consistenza - e farlo scivolare in acqua molto molto calda ma senza bollore. Lasciarvelo un minuto, recuperarlo con il solito mestolo.

14 commenti:

roberta cobrizo ha detto...

che graziose queste donnine ovarole.

Germana ha detto...

"Quali ricette con l'uovo in camicia"? Le eggs Benedict per cui io vado matta! Da provare la variante con fondi di carciofo al posto dell'english muffin con qualche filetto d'acciuga, chiamate eggs Sardou. Assaggiate in Canada, Wikipedia mi dice che arrivano dalla tradizione culinaria creola della Louisiana ma io le vedo perfette per sacrificare tutti quei bei fondi di carciofo che si trovano a Venezia!
Per rimanere nei confini italiani invece uova in camicia con topinambur (ma non è stagione) o con gli agretti (che ancora si trovano).
C'è una zuppa cinese con dentro mille meraviglie e due uova di quaglia in camicia. IL marito ne va matto ma io ancora non sono riuscita a capire come si fa. Prima o poi...

Martissima ha detto...

ho provato anch'io questo metodo, ma mi mancava l'idea di farlo in anticipo e devo prendere un po' la mano a centrare il gorgo.....io l'ho usato per il risotto con asparagi per pucciarveli. Quanto è bella questa sequenza ovaiola!!!

artemisia comina ha detto...

saluti, fanciulle :))

Germana, suggerimenti da ricordare.

Astro, appunto la ciotolina serve per deporre l'uovo proprio dove vuoi ;)

isabella ha detto...

eleonora Duse o Isadora Duncan ....datemi una tenda e una sciarpa
Baciottoni
Isauèèèèè

isolina ha detto...

Sirena che attira con gola e occhi!!!
E a me le uova in camicia... non piacciono, fra le poche cose al mondo. Eppure questa mi vien voglia di provarla

Martissima ha detto...

per me niente ciotoline, io il risotto l'ho formato a vulcano e l'uovo ne è diventato il cratere ^___^

artemisia comina ha detto...

Isabella, guarda un ovo che cuoce nel vortice, è proprio lei, loro.

Isa, che peccato...(che non ti piacciano) però ho una ricetta che posterò che forse...


Astro, a vabbè, ma allora tu l'uovo sai bene dove deporlo!

Anonimo ha detto...

oh artemisia! che dire! che poesia! questo luogo è diventato per me un rifugio! signore con i "tuppi" alti come la mia prof di chimica che era stata prof di mia madre, gatti ronfanti, orsi, sante margherite e baccalà mantecato, e alla cappuccina di maffioli, per una calabrese come me che al massimo lo mangiava "indorato e fritto" o in umido con le patate!
grazie
un luogo davvero splendido! grazie grazie assai!
Raffaella

artemisia comina ha detto...

Raffaella, questo ingresso gioioso nel blog, la parola "tuppo" che non ricordavo ma che è così bella nella sua ottusità soffice, mi fanno molto piacere, fatti sentire ancora se passi di qui.

Anonimo ha detto...

"Tuppo" è una parola con il sapore antico, che sa di naftalina, che nessuno usava già più quando era parola quotidiana nella mia famiglia una ventina d'anni fa,ai tempi delle prof. di chimica, dei "tuppi con le retine" per andare a scuola di danza, del tuppo di zia rosa, una donnina che penso di aver visto a capelli sciolti, grigi, sottili solo in occasione di qualche malattia (e che stupore, com'erano lunghi, tutta una schiena di capelli!) e che li teneva su in un tuppo largo e piatto pieno di forcine.
Artemisia grazie dell'invito! Certo che torno! e chi mi tiene muta più!
A presto
Raffaella

artemisia comina ha detto...

tuppi calabresi, ora che ci penso ho un'amica calabrese - che tra l'altro fa un piatto più buono dell'altro - con lunghi capelli color fumo, che però tiene a traccia....la treccia, ecco cosa manca ancora alle madame...

a presto :))

Araba Felice ha detto...

Grazie per il prezioso consiglio, avrò una ventina di persone a casa per un brunch a breve e tremavo al pensiero di dover preparare le uova al momento.
Le farò in anticipo e le scalderò come dici tu: grazie!!!

Daniela @Senza_Panna ha detto...

quali ricette con l'uovo in camicia? il pane frattau ad esempio ;-)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...