venerdì 19 settembre 2008

Zuppa di zucchine della Val di Comino


Da Mentuccia Fibrena.

Nella Valle di Comino, quando ero bambina, ancora si facevano zuppe. Non erano cibo quotidiano, ma avevano un’aria di un tempo passato, e quando mia madre ne faceva una c’era il sentimento che recuperasse qualcosa da un angolo della memoria, dove era ancora ben viva, colorata, profumata, ma al tempo stesso messa in un canto e destinata a svanire nonostante non se ne vedesse nessuna ragione. Era come se un destino di oblio segnasse questi piatti proprio grazie alla semplice e povera bontà. Così li mangiavo già con un’emozione di addio, di separazione, e mentre pensavo che fossero senz’altro tra i piatti più buoni che mia madre mi ammanniva, non osavo trasgredire a quell’aura di congedo chiedendo che venissero fatti più spesso. Ancora oggi, quando – raramente, è vero – rifaccio queste zuppe, sento al tempo stesso il piacere di perpetuarle nel tempo presente e il timore di vederle svanire come un fantasma incontrato in una vecchia casa, che dapprincipio ti pare vivo, ti viene incontro, e poi se ne va attraversando un muro. Su AAA c’è già la zuppa di verze - nella Valle di Comino il loro nome è “minestra” – adesso vi do la ricetta della zuppa, o minestra di zucchine.

Versione con sole zucchine, napoletane

Si usano le zucchine napoletane, quelle dalla pelle liscia e scura, si affettano, si buttano nell’acqua bollente e salata e si fanno cuocere al dente.

Si aggiunge un soffritto dorato di olio d'oliva e cipolla, e poi il tutto si versa bollente su delle fette di pane casereccio compatto e sapido ben abbrustolito.

Versione con zucchine, uovo e parmigiano

La versione ricca, che diventa piatto unico, si fa aggiungendo uova e parmigiano grattugiato battuti insieme e buttati nel brodo bollente di zucchine a fare stracciatella.

Versione con zucchine romanesche, uovo e parmigiano

di Artemisia Comina

Ho visto al mercato delle zucchine romane giovanissime, con un fiore più grande di loro. Ho pensato che sarebbero state trasgressivamente perfette per la minestra di zucchine.

Ho tenuto da parte i fiori e ho le grattugiate con una microplane a fori grossi, quindi le ho buttate in acqua bollente salata (fate il conto di tre scodelle d’acqua).

Intanto in una piccola padella stava stufando in olio d’oliva una piccola cipolla rossa affettata sottile.

Dopo pochi minuti – quattro o cinque - ho aggiunto al brodo di zucchine due uova battute insieme a 80g di parmigiano grattugiato e ho fatto rapprendere l’uovo mentre battevo il brodo con una forchetta.

Ho aggiustato di sale (controllate, la zucchina è scema) e buttato nel brodo anche i fiori tagliati a listerelle. Un altro paio di minuti e ho spento.

Nel frattempo avevo fatto abbrustolire delle fette di pane casereccio.

Pane sul fondo delle scodelle, mestolo di zucchine con il loro brodo, macinata abbondante di pepe nero, un giro di olio d’oliva, che fortuna volle avessi proprio della Valle, e via in tavola.

Quantità per due valcominesi, o per quattro romani.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

appena fatta!
senza uovo e parmiggggiano (versione anticol.)
mi è piaciuta da morire: bellissima e, un sapore ottocentesco, di quelli che è difficile incapparci....
quando non c'era ancora il telefono e tutto sapeva di calma e silenzio...
pom.

artemisia comina ha detto...

lieta :)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...