Settembre 2008. Intorno a una zuppiera. Con la fondue de poularde di Georges Blanc. Ci saranno Ricottola e Giorgio, c'è Alice che ha gli occhi liquidi. Evviva le zuppiere dai grandi, rotondi fianchi, dalle sferiche cavità accoglienti, dalle superfici luminosamente irradianti. Antiche come un paiolo che fuma nella radura di una foresta, ricche e fiabesche come il centrotavola delle nozze di Cenerentola colmo di giulebbe, gloria del disegnatore di servizi di porcellana, vittoriose superstiti di sterminati servizi pian piano dissolti dai colpi di mani distratte e devastatrici che si sono arrese solo davanti alla loro grandezza. Quando ho scelto la zuppiera per la Fondue de poulard di George Blanc, ho preferito per misura e ricchezza di volute quella bianca, verde e oro di cui ho trovato
l’azzurra gemella nel castello di Tratzberg. Tale fondue, accompagnata da Crostini di pane su cui spalmare della Rouille, è così ricca di verdure, aromi e carni, da costituire una sorta di piatto centrale attorno al quale gli altri si organizzano in costellazione di astri minori. Quali altri? Nunchesto si è lanciato nel caramellare chicchi d’uva. I primi gli sono riusciti con forme assai bizzarre e barocche, con ricchezza di gusci di zucchero crestati ed eccessivi; non ho fatto in tempo a sistemarli in un piatto bianco e blu che l’ho sorpreso a sgranocchiarli mentre ne faceva altri avviluppati da un abitino di caramello assai più smilzo e ordinato. Grande discussione tra noi, con me che preferivo i barocchi e lui che propugnava gli smilzi. Comunque, il lavorio è esitato in un piatto di Chicchi d’uva caramellati e scaglie di Formaggio di capra. Poi c’erano dei piccoli Timballi di zucca e mango con crema di castelmagno e dadolata di pere caramellate. L’associazione sembrava assai ardita, ma i due ospiti mi hanno consolato con la loro franca approvazione. Quindi delle patate nere trovate da Er Cimotto, che cotte e affettate hanno rivelato un clamoroso, intenso viola. La ricetta è quella delle Patate con la buccia con cipollina fresca e sale grosso. La farinosità e il colore di tali patate mi invita a fantasticare su future trasformazioni del seducente tubero. Infine un dolce allestito con un guscio di cioccolata e un cuore di marmellata di peperoncini piccanti, che ho battezzato Bocca di Fuoco. Poiché lo stile era “in tavola, di tutto”, ho messo in tre ciotole Kiwi, Mango e Zenzero canditi, portati da Ricottola Lirica che era tra gli ospiti.
Fondue de poularde di Georges Blanc
Crostini di pane e Rouille
Chicchi d’uva caramellati e scaglie di formaggio di capra
Timballi di zucca e mango con crema di castelmagno e dadolata di pere caramellate
Patate con la buccia con cipollina fresca e sale grosso
Bocca di Fuoco
Kiwi, Mango e Zenzero canditi
7 commenti:
Lode alla zuppiera, che si attorciglia sui manici come avesse proboscidi elefantine.
ma anche alle pietanze che, tutte insieme - tutte sul tavolo, ordiscono una mirabile fascinazione, irresistibile all'inebetito commensale virtuale.
ne sono vittima.
a.o.
picasso avrebbe goduto a codesta tavola! pennellate di colore a iosa e sontuosità del recipere,
piatti floreale di herend vero?
e per la zuppiera un elogio a parte, per la fascinazione barocca della presa dei manici: un rocchetto un osso una vite (il facitore certo stava in uno stato di grazia o di barocca ebbrezza!)
artemisia nunchesto: che viveurs!
e che esteti, alla vostra tavola circola bellezza che unita a bontade fa della convivialità very sensuous experience!
e fortunati ospiti ad esser coccolati in tal guisa!
io andrei in brodo di giuggiole:)
quanto mi piacerebbe essere spettatrice di una delle tue cene. Concordo con papavero quelles viveurs! L'estetica per me e' fondamentale. apparecchiare la tavola e' un rito che mi predispone maggiormente ad assaporare i piatti che verranno consumati successivamente. Le tue ultime ricette sono superlative. Non c'e' nulla che non divorerei con animalesca cupidigia..:))
carissime, voi tre siete tutte invitate :)
PS per Papavero: Devon Rose di Wedgwood.
aggiungo: vorrò fare un elogio delle tavole dall'ampio spazio centrale, che permettono piogge contemporanee di svariati piatti.
Artemisia sono in ritardo...che cena superlativa! la scelta e la ricercatezza delle portate si abbina perfettamente alla bellezza dei Piatti e della Zuppiera!un vero Trionfo di colori e di sapori!!!Fortunati i tuoi Ospiti che hanno potuto godere di una simile Beatitudine per gli occhi ed il palato!!!
A presto.
Cristina
ben arrivata cristina, sei invitata anche tu: gli ospiti vanno scelti con cura, come i piatti :)
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