Di Artemisia
Rosa Sconsiderata è stata con me, a farmi coraggio, una settimana. Più di una settimana. Fino alla bellezza stropicciata, dolcemente arricciata, vagamente bucherellata, di un abito da ballo molto vissuto. Mignonne, allons voir si la rose - Qui ce matin avoit desclose - Sa robe de pourpre au Soleil, - A point perdu ceste vesprée - Les plis de sa robe pourprée, - Et son teint au vostre pareil.
Per due.
Una grande cipolla affettata sottile, un quinto di verza affettata sottile; in padella con olio d'oliva, a stufare molto bene con coperchio. Attenzione, mescolare.
Cuocere 160g di penne lisce in acqua salata. Tenere un po' di acqua.
Tostare fino a doratura della mollica (come dicono in Sicilia) o del pangrattato come dico io, in un tegamino. Quattro cucchiaiate.
Aggiungere tre cucchiaiate di olive taggiasche, ottime, denocciolate.
Versare le penne scolate e al dente nella padella, mescolare, vedere se occorre aggiungere un filo d'acqua.
Spegnere.
Aggiungere il pangrattato. Mescolare.
Nei piatti.
Un giro di pepe nero appena macinato - io l'amato selvaggio del Madagascar - su.
2 commenti:
Questa pasta fa molta gola...la proverò sicuramente. E magari mi farà ricredere sulle penne lisce che non amo particolarmente.
Grazie Artemisia
penne lisce per alcuni uniche; lisce però vuol dire ruvide, di alta qualità.
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