martedì 10 dicembre 2019

Pizza di indivia riccia marinata di Marietta


Da Mentuccia, che trova appuntata nel quaderno della madre una pizza che viene dalla notte dei tempi; anni Cinquanta, forse. Ricorda Marietta intensamente: era la padrona della casa di Anzio dove andava da bambina; ecco la casa (a schiera?), la piccola scala esterna con i vasi sui gradini, la gentilezza di Marietta e Cesiro, l'odore salmastro, la spiaggia scura, granulosa, l'insistenza con cui si stava al mare con ogni tempo, e perciò più mareggiate che sole, la sorpresa delle telline scavando nella sabbia, le verdi alghe sfuggenti, l'insidia dei ricci, l'avvicinarsi agli scogli come un'avventura, e un certo cuginettume. Gli appunti sono quelli sbrigativi tra amiche, piccole note allusive: fate la solita pasta. Poteva essere l'ottima olio e vino. Oppure, la pizza (pizza si chiama ogni torta, nel Regno di Napoli) si può fare anche come questa con zucca e salsiccia, schiacciata. Oppure, con la pasta della tiella di Gaeta.

L'appunto dice: dell'indivia riccia fatta a pezzetti va messa a marinare con sale e pomodoro pure a pezzi. Farla stare parecchio, poi strizzarla (spremere tutta l'acqua, dice Marietta) e aggiungere acciughe, olive di Gaeta e olio d'oliva. Metterla nella solita pasta per pizze rustiche o in mezzo a due strati di pasta da pane.

Artemisia fa:

800g di indivia riccia fatta a pezzetti è stata messa a marinare dal giorno prima con poco sale e 500g di pomodoro pelato e a pezzi.

Il giorno dopo tutto è stato prima messo a scolare in uno scolapasta, poi molto strizzato.

Pasta:

500g di farina00, 1/2 panetto di lievito di birra, 30g di zucchero, 100g di olio d'oliva, 200g di acqua, 30g di sale. Far lievitare.

La pasta è stata divisa in due, una parte un po' più grande.

La parte più grande è stata stesa su una teglia da forno ben unta con olio d'oliva, sino a coprirla tutta. Il fondo sarà grande quanto il coperchio, ma deve essere un po' più spesso, perché la farcia è umida.

Coprire la pasta, lasciando un piccolo bordo, con indivia-pomodoro ben strizzati.

Disseminare di olive denocciolate (ho usato le taggiasche, tradimento! questa pizza è campana).

Aggiungere qualche acciuga sott'olio.

Aggiungere un peperoncino affettato finemente.

Stendere a rettangolo l'altra pasta, disporla sul tutto, far combaciare i bordi, ripiegarli, sigillarli.

Pressare delicatamente la pizza, e fare degli incavi con la punta delle dita.

Farvi su giri non avari d'olio d'oliva.

Disseminarla con un po' di sale grosso.

Forno a 220° per una ventina di minuti, o fino a doratura.

Tagliare la pizza a rettangoli.

Sul tavolo Dicembre 2019. Due cose, e basta

 


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