domenica 25 novembre 2018

Verza stufata


Da Artemisia

L'assaggio in casa napoletana; semplicemente ottima: mi dicono che basta affogare la verza nel suo stesso umore - ovvio, con olio d'oliva e sale - rivoltandola e schiacciandola in padella e coprendo e pazientando e facendola per così dire rosolare in sé stessa, e quella diventa buonissima. Fatta più volte, ogni volta la affido a Teo, per la lunga cottura non posso starle alle costole personalmente; così non riesco a vedere che succede, non posso comunicargli il sentimento di come dovrebbe essere; viene ogni volta diversa; una volta è color nocciola, forse troppo; un'altra deve essere più umida, morbida. Per questo motivo la ricetta va in Officina Riparazioni, tag con cui raduno ricette provate più volte, tentativi, ricicli. Me l'aveva fatta assaggiare Dolcesca in questa occasione Dicembre 2012. Una cena di Natale per AAA ma forse sonnecchiavo, perché quella all'origine degli inseguimenti fu sul tavolo di Maggio 2016. Napoli dona ospitalità aristocratica come se gli piovesse naturalmente giù dalle dita. Nel piatto è insieme a fagioli e polenta, Ugali na Maharage ya nazi. Con carne. Tanzania. Sul tavolo di Novembre 2018. Arrotolare ancora, poiché le chiocciole sono animali saggi e fatati. Anche sul tavolo di  Gennaio 2018. Spuntini studiosi. Stufando la verza fino al nocciola scuro, due cose squisite: Uzbekistan. Non con verza e prugne, Torta di verza come fosse ligure. Nuvola esplora nuove parti di casa.

Affogare la verza tagliata a striscioline nel suo stesso umore, con olio d'oliva non micragnoso e sale, rivoltandola e schiacciandola in padella e coprendo e pazientando e facendola per così dire rosolare in sé stessa.




 
  
   






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