Da Isolina
Le chiamo salsicce di Athos. Non in omaggio ai moschettieri, ma perchè Athos era il vecchio proprietario di un eccellente negozio di cose suine. Qui vicino i suini vengono ancora allevati nella loro fattoria, macellati da loro e da loro confezionati in varie fogge. Quindi ho la fortuna di poter avere, in filiera corta, tutto ciò che il generoso animale ha da offrire. Le salsicce sono straordinarie, a detta di tutti quelli ai quali le propino. Vari modi di cucinarle, ovviamente. Alcuni, non farò nomi, le preferiscono crude, spalmate su delle belle fette di pane abbrustolite e aggraziate con qualche goccia di limone.
Questa è la mia versione delle salsicce in umido, come imparai da mia zia Zaira. Le salsicce vengono bucherellate, poi messe in un tegame con un velo d'acqua e lasciate sfrigolare fino a quando cambiano colore, perdono parte del loro grasso e l'acqua quasi scompare.
A questo punto si versa nel tegame un mezzo bicchiere di vino rosso, si lascia sfumare e quindi si aggiunge la passata di pomodoro. Si copre e si lascia sobbollire dolcemente fino a restringimento della salsa. Non voglio neanche dilungarmi sul modo di accompagnarle... patate, riso, polenta, cavolo, semplicemente pane.

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Aggiornamento novembre 2016
Versione di Pomaurea Abduana (assaggiai: ottime). Accompagnate da riso pilaf alla cannella.
Nel menu di Novembre 2016. La cena delle ricette di AAA
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