sabato 31 luglio 2010

EBRIDI ESTERNE, LEWIS. IL BROCH DI DUN CARLOWAY. UNA TORRE DI PIETRA A SECCO.








Lewis, costa occidentale, verso nord. Broch di Dun Carloway; in gaelico, Dùn Chàrlabhaigh.

Torre, fattoria, fortezza; una delle 500 che orlano le coste scozzesi, tra le meglio conservate. Anche qui, molte interpretazioni: 100 prima, 100 dopo Cristo. Come erano fatte? Interessante: una doppia parete di pietra a secco, l’interno dritto, l’esterno declinante. In mezzo, una camera d’aria con passaggi e una strana scala di pietra, a pioli, conficcata tra le due pareti, che si arrampica. Contro il vento, contro il freddo, contro il caldo.

Sopra, un presumibile tetto di legno e forse paglia, come le black houses. Dentro, due o tre piani. Al piano terra si immaginano gli animali, i laboratori, le attività di fattoria, sopra gli umani. In cima, un buco per far uscire il fumo del focolare centrale.

Un cartello ci dice che nel XVI secolo questo broch è ancora servito a un gruppo di Mc che fuggiva un gruppo di altri Mc e ci si era asserragliato dentro. Ma uno dei Mc di fuori l’ha scalato e ha buttato nel buco dell’erica incendiata, costringendo i Mc di dentro a uscire. Vuol dire che all’epoca il broch era ancora del tutto in piedi e che qualcuno per qualche scopo ne faceva manutenzione.

Chi li aveva costruiti? Ipotesi su ipotesi: forse, torri di avvistamento contro le popolazioni spinte verso nord dai romani. Oppure, contro tutti quelli che rappresentavano un pericolo. Ma non solo contro, anche dimostrazioni di prestigio da parte di personaggi che avevano abbastanza potere da costruirsene uno.

Ma finiamola qua, che le ipotesi degli archeologi potrebbero essere le più curiose. Quel che resta del broch, esposto al mare e ai venti sul suo promontorio, con la sua porticina così bassa – unica apertura verso l’esterno, oltre al ferale camino – da costringere a entrare curvi, è suggestivo. Fa pensare a quelle donne e a quegli uomini, al loro buio operoso, che ritroveremo nel villaggio dell'età del ferro (500 – 600 anni a.C.) scoperto sull'isola di Great Barnera e nelle black houses ottocentesche. Si filava, si tesseva, si cucinava, si forgiavano attrezzi, si affumicavano pesci…e così per secoli. Tanto per dire: il tweed pare abbia una storia millenaria.

Circa il broch, undiscoveredscotland

4 commenti:

MarinaV ha detto...

Nuraghe alla deriva?

artemisia comina ha detto...

a me viene sempre voglia di costruirmene uno...

MarinaV ha detto...

Comprendo e condivido la sensazione, soprattutto nel momento storico attuale...

artemisia comina ha detto...

;)

PS: scherziamo, va'

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