sabato 4 ottobre 2008

Escalopes roulées au paprika, o involtini alla paprika


Artemisia Comina testa e approva una ricetta di Elle mijotée, ovvero di quella piacevolissima cucina francese tra casa e campagna fatta con pentole a fondo spesso, di coccio, di ghisa, e tanto tempo per farle borbottare a fuoco basso.

Distendere due belle, grandi scaloppine di vitello, ben battute su un piano di lavoro;

spalmarle accuratamente e abbondantemente con senape di Digione;

disporvi sopra delle fettine sottili di pancetta affumicata, due per ogni scaloppa.

Sbucciare una patata di forma allungata, affettata a fette sottili (3mm circa), per il lungo; metterne tre fette affiancate su ogni scaloppa, iniziando a disporle dalla parte dalla quale si inizierà poi ad avvolgere la scaloppa su sé stessa.

Spolverare con paprika dolce e paprika piccante.

Avvolgere le scaloppe, fermarle con uno stuzzicadenti con delicatezza, in modo che poi sia facile da togliere.

Tenere da parte i due involtini.

Prendere una casseruolina a fondo spesso nella quale i due involtini andranno successivamente affiancati, restando in intimità. Affettare finemente una grande cipolla rossa e farcela appassire in qualche cucchiaiata d'olio e.v. d'oliva.

Disporre gli involtini nella casseruolina; coprirli con dell'acqua, fino a metà. Salare.

Cuocere a fuoco basso, tra coperto e mezzo coperto (date un’occhiata ai liquidi), per circa 30'.

Tirare fuori gli involtini con delicatezza, metterli da parte.

Far addensare il sughetto e se necessario – per addensare ancora - aggiungervi un paio di cucchiaini di maizena facendo cuocere ancora qualche minuto, mescolando.

Servire con puré di patate.




4 commenti:

MarinaV ha detto...

Non vorrei essere rompina, il nero dona sì alle foto ma rende quasi impossibile leggere i testi ;)
Per farmi perdonare ti propongo una non ricetta che ho fatto a Roma la scorsa settimana quando ero da mia madre.
Mi madre aveva comprato al super delle fettine di carpaccio di manzo (così c'era scritto sulla confezione) perché pensava di cibarci la nostra nipotina di non ancora due anni che sarebbe venuta a cena la domenica. La piccola sembra avere un'allergia al lattosio e i genitori non le fanno mangiare carne vaccina, per cui si è mangiata del pollo.
Insomma, con 'ste fettine sottili e il lunedì sera tutti i miei ristoranti e pizzerie preferite chiusi, ci ho improvvisato degli involtini riempiti con un avanzetto di prosciutto rinseccolito di frigorifero e delle scaglie di parmigiano. Arrotolato il tutto e passato il padella per pochi minuti con un goccio d'olio, ho sfumato con una spruzzata di jenever (gin olandese), antico regalo del mio compagno al mio da alcuni anni scomparso papà.
Ottimi e veloci.
Peccato che qui le fettine non si trovano... non le fanno proprio! I tagli di carne adatta li mandano tutti in Italia!
Un caro abbraccio,
Marina

artemisia comina ha detto...

cara marina, tutto ancora bolle in pentola... finché non le avrò provate tutte, mi sa :DDD

grazie della non ricetta!

PS: per questa sera è previsto un cosiddetto spezzatino olandese tratto da un ricettario francese ;)

MarinaV ha detto...

Son curiosa di questo spezzatino, informaci appena puoi.
Dalle mie parti invece per cena sono previste crepes con ripieno di funghi e tutti i rimasugli di formaggi del frigo.
E devo fare i cantucci per Rudi che domani ha una sessione di brainstorming con i colleghi e ha bisogno di dolcezze.

artemisia comina ha detto...

anch'io anch'io voglio e dò dolcezze con il brainstorming! un saluto di simpatia a Rudi.

PS: presto news sullo spezzatino, mi dirai quanto è "olandese".

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...