sabato 14 giugno 2025

Pane solare un po' gotico. Uzbekistan

Siamo in:

Uzbekistan. Cucina uzbeka così come Artemisia la conobbe nel suo beneamato viaggio.

Pani e lieviti, qui in particolare Pani. Non uzbeki.

Arricciolare incidere cesellare.

I pani in Ukbekistan sono sacri, solari e ottimi. Ne ho fatta una serie con rispetto ammirato per la forma solare-stellare, procedendo con mie invenzioni nel variare le forme. Con questo mi sono accorta che alla signora uzbeka se ne è affiancata una gotica. C'è un post di base con molti di questi pani: Uzbekistan. Pani solari con i raggi. Pane solare con i raggi. Alcuni post, come questo, sono dedicati a singoli pani, sia perchè adotto una pasta diversa, sia perchè si vedono gli intrecci (questo è il caso). Tutti sono trapunti dal chekish o chekich, il timbro uzbeko per pane fatto di aghi disposti in disegni stellari e solari su una base di legno.

Pasta per un pane solare del diametro di circa 32cm.

Sciogliere 8g di lievito di birra fresco in 120g di  acqua tiepida con un pizzico di zucchero.

Quando spumeggia (confesso che spesso non ho atteso) aggiungere 25g di olio d'oliva e 25g di latte (circa 2 cucchiate delle due cose).
  
Versare in una ciotola dove sono stati setacciati 250g di farina00 con un pizzico di sale

Impastare, far lievitare fino al raddoppio (è comodissimo far lievitare in frigo per 8 ore: si mette dentro la sera, si tira fuori la mattina). 

Rettangolo di carta da forno (sarà più o meno della misura giusta, ma basterà: servirà a girare il pane, spostarlo).

Pasta stesa a disco sulla carta, altezza un cm circa.

Nel centro poggiare una ciotola; fare 16 raggi usando un coppapasta.

Tornare ai raggi: acchiapparli a coppie. Fare tre torsioni. Avremo due code libere ogni coppia ritorta. Acchiappare la coda di una coppia, ritorcerla tre volte con la coda della coppia vicina. Proseguire fino a conclusione. Le punte delle coppie ritorte che spunteranno dal perimetro, torno torno, andranno rincalzate, arrotondate (vedere la foto).                                                   

Togliere il bicchiere e battere il centro con uno o più chekich, l'uzbeko stampo spillato (se non lo avete, vi inventerete di fare delle incisioni, per esempio, dopo aver battuto con il fondo di un bicchiere). 

Far rilievitare.

Spennellare di rosso d'uovo battuto abbastanza diluito con un po' di latte

Disseminate di semi di nigella.

In forno per 20' circa a 220° (almeno: insomma, forno al massimo). 





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