lunedì 20 aprile 2015

Toscana. Pici come una volta: all'aglione e con le briciole.


Di Isolina

Pici: una pasta fresca, simile a degli spaghettoni, fatta con acqua, farina e sale. Si fanno in una zona che sta tra Toscana, Umbria e lazio, dove cambiano nome, ma è sempre la stessa pasta con condimenti diversi. A questo punto devo anche raccontare la mia storia dei pici. "C'era una volta": tanto tanto tempo fa, qui a Rigomagno non si conoscevano neanche le ricette del paese accanto. I pici, per esempio sembravano sconosciuti. Passano gli anni, vado e ritorno, e un giorno, in uno dei ritorni, chiedo a mia zia Letizia: "Ma i pici voi non li fate?" Perplessa mi chiede che cosa sono, le racconto di averli incontrati a Montalcino (da Sciame, mitico e scomparso). Le si iluminano gli occhi ed esclama: "Ah, i lunghetti! Sì!" Si facevano quando non c'era proprio niente e si condivano con le briciole. Le briciole? Feci io, che allora non le avevo ancora incontrate (fu molti anni dopo, in Sicilia) e così poco a poco ci arrivai. Nei ristoranti ormai si incontra solo la versione con il pomodoro, che oltre a renderli abbastanza banali, certamente non risuona delle antiche origini. E "all'aglione", a parer mio, si possono fare o con l'aglione vero che è alquanto raro, o quando è disponibile l'aglio fresco, non ancora formato; quando, per intenderci, assomiglia a un magro porro. Ho fatto anche dei pici all'aglione eretico (con vero aglione, ma con melanzane)

Punto primo, con del pane raffermo, fare le briciole un po' grossine; rosolarle in olio d'oliva fino ad abbrustolimento leggero.

Poi: una quantità di giovani agli, tagliati in segmenti di un 5 cm, vanno in padella con abbandante olio d'oliva e un pizzico di peperoncino (ricordo i tempi in cui qui il peperoncino si chiamava zenzero e lo zenzero come si intende oggi non era conosciuto). Far andare lentamente, onde l'aglio si arrosoli, ma non si arrabbi e sprigioni tutto il suo sentore (non abbiate paura è delicatissimo); eventualmente aggiungere un cucchiaio d'acqua.

Tritare non troppo finemente del prezzemolo (questa è una mia variante, ricordo della carrettiera siciliana).

Cotti e scolati i pici, si buttano in padella, si mescola bene e si aggiungono le briciole.

Rustica, rusticissimamente sublime.


4 commenti:

la belle auberge ha detto...

Bontà assoluta!
Non credo che troverò mai, nei negozi a me conosciuti, codesto aglione (solo aglio novello, purtroppo)però però...in giardino, seguendo il consiglio di un agricoltore, avevo piantato degli spicchi d'aglio vicino alle radici delle rose - pare tengano lontano afidi & Co. Ora gli spicchi sono germogliati e presentano un bel ciuffo, verde e vigoroso: se andassi ad estirparli? No, meglio lasciarli in pace e sognarmi dei pici come i tuoi.

artemisia comina ha detto...

uh, mi sa che anch'io in un vaso ho giovani agli.... già mi sento la mano assassina...

isolina ha detto...

Mi sembra Eu che potresti magari rubarne un po'... Ma magari aspettare che maturino un tantino?
Bello,Arte, l'aglio in vaso!

la belle auberge ha detto...

Ho paura ad estirparli. L'anno scorso ci provai, ma forse era acerbo anche il momento perche' ne trassi dei bulbetti di dimensioni ridicole.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...