domenica 23 novembre 2014

Carciofi e patate mediterranei in crosta inglese. Hot water pie crust


Da Isolina

La storia è questa. Leggendo continuamente robe inglesi del passato, si evince come la gente mangiasse spessissimo pasticci in crosta. Anzi sembra che non abbiamo mai mangiato altro in Inghilterra, a iniziare dal '500 , dai padri pellegrini della Nuova Inghilterra, ai disperati cercatori d'oro nella Nuova Zelanda dell'Ottocento. Ed è proprio leggendo di ciò che inciampo in una signora che ordina una hot water pie crust. Ohibò mi dico io, che d'è? Faccio ricerche e mi imbatto nel sito del National Trust, che dice trattarsi della pie crust con la più antica e facile delle paste usate come involucro dei vari pasticci. Volete che non provassi, dato che dovevo anche fare la prova mattarello di marmo? Non chiede riposi o soste, anzi deve essere lavorata immediatamente, altrimenti si avranno difficoltà a tirarla (così dicono le istruzioni). Farla è stato veloce come il vento, mattarello di marmo aiutando egregiamente. Stupenda scoperta dell'acqua calda. Siamo dentro Monografie. Cucina anglofona. Inghilterra Irlanda USA, ovvero una raccolta: qualche passeggiata e ricette anglofone di AAA, più o meno inglesi, irlandesi, USA. Divise in Di tutto un po' e Dolci.

Hot water pie crust

Ho dimezzato le dosi e l'impasto è risultato sufficiente per una teglietta (proprio una classica teglietta da pie) da 19 cm (fondo) e ne è avanzata un bel po'.

Unire 1 cucchiaino di sale e 660g di farina in una grossa ciotola (io l'ho messa in quella dell'impastatrice).

Mettere 280ml di acqua in un pentolino insieme a 215g di strutto, scaldare mescolando.

Quando lo strutto è del tutto sciolto portare a bollore.

Spegnere il fuoco, versare il liquido sulla farina e lavorare fino a formazione della solita palla.

Trasferire sulla spianatoia e lavorare velocemente fino ad avere una bella pasta liscia.

Farcia

Prima avevo fatto stufare 5 carciofi con aglio, olio d'oliva, poco peperoncino, abbondantissima maggiorana, sale.

A fine cottura, trito di prezzemolo.

Ho aggiunto due patate lessate e sbriciolate e mezzo panetto di feta anch'essa sbriciolata. Ho ben rimestato.

Stesa la pasta, ho messo il ripieno, ho ricoperto e ho dorato con tuorlo d'uovo.

Forno a 185° per 50'.

Versione di Artemisia

Volevo provare la seducentissima hot water pie crust sperimentata da Isolina, allucinata da me entro fantasie confusamente medioevali e vittoriane in una gloria di pie fumanti, enormi, dorate etc. Quanto era bella (quella gigante sulla tovaglia fiorita). Sul tavolo di  Gennaio 2020. E se noi comunque volessimo sperare?

Raddoppio le dosi (mi avanzerà della pasta), adotto una teglia di 34cm, bordi bassi:

Fo una farcia con 10 carciofi e tre grosse patate, eludo la feta, aggiungo 200g di pancetta affumicata a dadolini, ben rosolata.











9 commenti:

la belle auberge ha detto...

Molto molto bella d'aspetto e altrettanto appetitoso il contenuto. In questi giorni sto raccogliendo delle idee per degli stuzzichini da proporre durante le feste natalizie e questa crosta mi sembra si presti bene ad un certo ripieno che ho in mente. Immagino rimanga friabile, vero?

isolina ha detto...

Per quanto ne so io, sì e comunque è nata per pies individuali. Penso si possa anche riscaldare, quindi...

la belle auberge ha detto...

Ottimo! Ti faro' sapere. Grazie.

Anonimo ha detto...

bella cosa iso
come ti sei trovata col matterello in marmo? io lo trovo un po' troppo pesante, così' come quello in acciaio e confesso che alla fine, anche per il ristorante, ero tornato a quello tradizionale in legno.

hot water pastry: rimane friabile ma compatta. cite' ha il vantaggio di, una volta cotta, di rimanere bella tosta, in grado di contenere ripieni sostanziosi, senza lasciassi ammaccare... cmq facilissima da fare e usare, no? avendo accortezza di non lasciarla raffreddare troppo... si riesce anche a rivestire barattoli tipo marmellata per mini pie latine
se ti interessa ti posso spedire un paio di pacchetti si suet, il grasso attorno ai rognoni, che vendono grattugiate e disidratato.... ciao. ste (dato che ti vedo addentro cose inglesi)... set

isolina ha detto...

qbbq!!! wow, suet sempre letto del suet, ma mai usato nè visto. Per curiosità ovviamente mi piacerebbe averne! Basta uno, come avrai visto, faccio molto poco da quel lato, anche se vorrei..

isolina ha detto...

qbbq. dimentcavo. Mi sono trovata benissimo con il marmo. Ma vero, è molto pesante. Un conto usarlo una volta ogni tanto un conto spesso...

Anonimo ha detto...

isolina se vuoi ti mando volentieri
mio indirizzo email e'
stefano.arturi@gmail.com
se vuoi scrivimi tuo indirizzo
ciao. set

artemisia comina ha detto...

il vostro conversare mi ha fatto resuscitare un metterello di metallo che giaceva da sempre, e mi sono divertita: era lui a portare me. lo userò senz'altro. per ora non ho notato il peso, del resto non è che dovessi stendere metri di pasta.

curiosa di come usi i barattoli, stefano. ho immaginato che ne usi il fondo per dare forma a piccole scatole, ma non so se ci ho azzeccato.

ps: questa pasta mi seduce.

Pellegrina ha detto...

Oh, si’ primo ricordo in materia: il frate di Robin Hood in Ivanhoe di Scott. La pasta è effettivamente seducente, come i pasticci.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...