Novembre 2025. Dalla pentola sigillata salta fuori una fumante potée. Arriva un lunedì di festa, ha una vuota bocca spalancata, la convivialità lo anima come una fata benefica: Sivia, Marco, Anna, Mario, Matilde, Giorgio. Siamo lieti di incontrarci, si vede, ma abbiamo facce pensose, parliamo di tempi bislacchi, storti, che sembrano scivolare nell'insesantezza senza che si riesca a trovare la presa per riacchiapparli un po', e al loro posto appaiono confuse ombre come uno specchio che rifletta la nostra follia. Poi però approdiamo a un sacco di risate, e non erano nemmeno così scervellate. Sul tavolo: chiocciola con pomodori secchi ed erbe aromatiche; chiocciola con cipolline in agrodolce (ho la fissa delle chiocciole da qualche mese; adesso le porto a tavola, le faccio rimirare, le sottraggo, le riporto in cucina, le affetto e le rendo mirabilmente croccanti con la friggitrice ad aria, come non sono nemmeno appena uscite dal forno); zuppa di cipolle con sugo di chili con carne (ma anche con un brodo vegetale che includeva la rapa rossa, il che gli dà quel colore rubino); potée di verdure, salsicce, maiale affumicato (riscopro le potée, che miracolo, con tante verdure e un po' di carne piatti miracolosi, per pellegrini); punterelle alla romana con aglio e acciughe (mai fatte prima, che errore, mi piacciano tanto); django di Le Levain: torta con croccante al cioccolato, geleè di lamponi, mousse al cioccolato (mai assaggiata prima, eppure ce l'ho sotto casa, che sbaglio, è super!).
Chiocciola con cipolline in agrodolce.
Chiocciola con pomodori secchi ed erbe aromatiche.
Zuppa di cipolle con il sugo d'arrosto.
Potée di verdure, salsicce, maiale affumicato.
Punterelle alla romana con aglio e acciughe
Django di Le Levain: torta con croccante al cioccolato, geleè di lamponi, mousse al cioccolato


















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