Di Isolina
Da polpette fallite, a tortino/galette di successo. Queste vicende fanno meritare alla ricetta il tag Officina riparazioni.
Faccio cuocere 1/2 tazza di quinoa e la lascio gonfiare fino a completo assorbimento dell'acqua.
Lavoro bene della ricotta di pecora (200 g circa), aggiungo basilico tritato, poi la quinoa, un pizzico di scorza di limone grattata, basilico sminuzzato abbondante e un uovo.
Impasto e rimpasto.
In una padella metto un filo d'olio d'oliva e qualche cucchiaiata di passata di pomodoro, faccio restringere un poco.
Con le mani umide faccio delle perfette palline e le adagio nel rosso. Sembra che vada bene, ma no... si sfanno. Evidentemente l'uovo non era sufficiente e l'impasto troppo molle... Cheffare? Rimescolo bene il tutto, ungo avaramente un tegame da forno e ci calo il magma in strato sottile.
In forno ventilato per 40 minuti a 180°.
Tanto per fare, con un coppapasta (come non mi piace questo nome) ricavo dei dischi, così sembra più invitante. Un po' secchino, dice Amedeo, ma buono, e lo spruzza con aceto. Vero, un po' secchino, ma deliziosamente secchino dico io, e aggiungo succo di limone. Insomma si può fare e non rinuncio all'idea delle polpette.
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