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Benchè il conte di Sarcus antiquario, erudito, pittore dilettante, ultimo abitante privato del castello, fosse assai preso dal suo predecessore e ne seguisse le orme fino a confondersi con lui, ad esempio nel gusto per motti e simboli, tanto da disegnarne e creane lui stesso, le sue stanze grondano ottocentesca aura da tutte le parti. Ad esempio, sono finiti i lambris dipinti, i rivestimenti di legno parlanti e policromi, e un vivo tono rosso e uniforme avvolge le sue stanze, dove i mobili di dorato legno di pero sono stati tinti di nero alla moda dell'epoca.
Le notizie sul castello, prevalentemente da
Le château de Bussy-Rabutin, Éditions du patrimoine, Paris 2005, dal
sito del castello e da quello
dedicato al castello dai fan di Roger. La piantina e una presentazione la trovate
in AAA.
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