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Tutto un complesso religioso sorgeva da queste parti, verso la laguna nord, fin dal X secolo, continuando a espandersi fino al XVI; Val Verde si chiamava la zona, probabilmente perché c’erano orti e campi. Non a caso poco più in là c’è la Madonna dell’Orto. La città vera e propria non era arrivata fin qui, era un luogo remoto e a lungo è stato così, tanto che se ne sente ancora l’atmosfera.
Restano due Scuole e una Chiesa sconsacrata. Sulla facciata della Scuola Vacchia c’è una lacerazione malamente rimarginata: un bassorilievo con una Madonna della Misericordia adorata dai fraticelli raccolti sotto il suo manto è stato strappato, venduto e portato via all’epoca dell’ottocentesca spoliazione di Venezia; lo abbiamo ritrovato, come vi dicevo, in affollata compagnia di altri esiliati e mal restaurato in un anfratto dell’immenso V&A di Londra. Sulle stesse fondamenta della Scuola, però, a coronare l’ingresso di una cosiddetta Corte Nuova c’è un’altra Madonna della Misericordia, affiancata dai Santi Battista (guardate quant’è bello, così bestia punk) e Jacopo (molto più istituzionale), più antica di un centinaio di anni della perduta, XIV secolo, e almeno altrettanto bella. Era stata messa da parte all’epoca del rinnovo della Scuola, e così è scampata.
Se si guarda il suo manto nella parte più protetta dalle intemperie si vede che fu una Madonna molto colorata.
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