mercoledì 2 giugno 2010

FIRENZE. GIARDINO BARDINI.






















In fondo alla strada costeggiata dagli alti scuri palazzi, Oltrarno brilla una distesa di lucente prato verde appesa alla collina. Subito si sveglia la capra che è in me, trascinando me stessa e gli altri due verso quella luccicante erba promessa.

Alcune giravolte a caro prezzo tra gli allori ci portano in cima: si tratta di un giardino vecchio di cinque secoli, che di tutti porta qualche traccia, e più di tutte quella di un antiquario, Bardini, l'ultimo ottocentesco proprietario prima dell'attuale Fondazione.

Il giardino fu anche bosco e frutteto e antico ortus clausus terrazzato (quest'ultimo arrivato fino all'ottocento per essere spazzato via dall'antiquario); fu proprietà di una famiglia del medioevo fiorentino, di inglesi in trasferta romantica che introdussero fantasie cinesi e vittoriane, di codesto Bardini che vi profuse eclettismo ottocentesco e manie atiquarie e ampliò la molto panoramica villa nata come casino agricolo nel medioevo e man mano nei secoli diventata sempre di più luogo di idillico rifugio campestre alle porte della città. Vengono alla mente gli innumerevoli dipinti e novelle che raccontano di liete riunioni musicali, letterarie e conviviali sotto una pergola, intorno a un tavolo di pietra, accanto a una fontana.

Abbiamo ammirato il tappeto erboso, ciò che restava degli iris viola, le rose, il vasto panorama che metteva San Miniato a portata di mano, un pastore sempliciotto e una pastora seduttivamente sonnecchiante, parecchi cartelli di divieto, e l'assenza totale di ogni piantina orientante entro la struttura dell'assai complesso giardino che accompagnasse il carissimo biglietto a dieci euro a cranio.

Biglietto stolidissimo poichè accomunava la possibilità di vedere - badate bene, nel medesimo giorno - questo giardino, quello di Boboli e vari musei, sia entro il giardino stesso che in giro per la città. L'amministrazione comunale o chi per essa si merita fortissimamente che i turisti permangano in media dieci minuti entro gli Uffizi, e certamente si adopererà perchè entrino ed escano più alla svelta.

Notare che non mi sembra ci sia entro la villa, oltre a un museo Annigoni e uno Capucci uno spazio dedicato alla storia del giardino e ai suoi successivi proprietari, che tantissimo avrebbe avuto da raccontare e da dire da molti punti di vista.

C'è anche un magnifico caffè - magnifico per posizione panoramica e per terrazza loggiata - anch'esso caro e sfornito come fosse su un'isola estrema della Norvegia e giustamente altrettanto deserto: noi e altre tre persone. Pochissimi anche in giro per i viali. Intanto facevo fantasie di abbonamenti settimanali a prezzi convenienti che permettessero ai turisti attenti e agli abitanti di venire qui a leggere, passeggiare, bere un caffè.

Qua e là sculture in legno della mostra temporanea dedicata a Giuseppe Gavazzi.

Il giardino Bardini

Fondazione parchi monumentali Bardini e Peyron

6 commenti:

JAJO ha detto...

Quindi un altro potenziale tesoro trattato.... all'italiana :-(
Peccato, perchè mi pare proprio molto bello... non lo conoscevo.

artemisia comina ha detto...

caro jajo, voglia spasmodica di buone ammnistrazioni.

clelia ha detto...

.. me ne aveva parlato un caro amico di Firenze.. non pensavo costasse così tanto!! Sarà che a Venezia 'ragionano' allo stesso modo e quindi non mi meraviglio.
Oggi a Venezia, per esempio, un viaggio in vaporetto eur 6,50.. mostra di Sebastiano Ricci eur 9,50 per chi non è residente in Veneto ( solo al mercoledì i veneti non pagano l'ingresso..).. e poi tagliano fondi alla cultura .
E' chiudere gli occhi alle persone e con essi il sapere.. l'ignoranza impera ed a qualcuno va bene così.. a me no!!! e non solo a me..
Quando, anni fa andai a Londra , mi meravigliai perchè si dovessero pagare GBP 15 per visitare quanto apparteneva alla Corona..mentre erano gratis i musei, la Tate Modern, la Tate Britain, La National Gallery..il British, la Library... qui paghiamo anche l'aria che respiriamo nelle città d'arte e questo chiude le porte al turismo ma soprattutto a chi vorrebbe sapere...
Saluti da Padova
Clelia

artemisia comina ha detto...

che meraviglia poter andare alla national gallery tutti i giorni!

clelia ha detto...

.. la meraviglia è poter godere la vista dei GIRASOLI in santa pace per oltre tre ore senza che nessuno ti mandi via..e con essa alre opere ed avere indicazioni dai guardia sala, senza problemi..
Quello che è ancora più bello e la libertà ed il rispetto che si instaura reciprocamente fra turista e cultura..
rendo l'idea? Ho persino visto il matrimonio di Figaro seduta sulle scalinate della National e nessuno fiatava guardando il maxischermo. sembrava di essere al Covent.. in sala.
Qui da noi.. non credo sarebbe possibile..
Grazie per avermi dato la possibilità di esprimere ciò che penso.
Clelia

isolina ha detto...

Da piangere. Tanta bellezza da una parte e ...
L'ho visto una volta. Bellissime le tue immagini

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