Tobia e Raffaele di Francis Danby

Ho sentito una certa nostalgia dei quattro: l’angelo Raffaele, il ragazzo Tobia, il cane, il pesce. Una certa voglia di viaggiare, di andare, di perdermi con loro in qualche orizzonte. Qui però niente cagnolino; e i due, l’angelo e il ragazzo, stanno stemperandosi nel tramonto e nella verzura, pian piano scomparendo nel crepuscolo; solo l’agitarsi del pesce introduce una frattura, una ribellione in tutto questo liquefarsi, sparire, dissolversi. Siamo giunti all’Ottocento, e il trio sta perdendo la sua forza simbolica e si disfa nello stagno che presto inghiottirà tutto il paesaggio. Mi chiedo se assisteremo alla loro resurrezione, poiché i simboli spesso si immergono nelle profondità delle narrazioni, nuotano nelle oscurità e vanno, e poi riemergono con altri volti che qualche benemerito decifratore ci indicherà, facendoci vedere trama e ordito di una storia che tesse continuamente significati.

Francis Danby, 1793-1861.
This visionary work was painted during Francis Danby's five-year stay in Switzerland. The artist had fled with his large family from England in 1829 to evade his creditors and by May 1831, the threat of way prompted them take up lodgings in Rapperswill on the edge of Lake Zurich. In August 1832, they moved to Geneva where Danby was rescued from penury by Mine Munier, wife of the Director ofthe Academy of Arts, who arranged a subscription for a large picture of the Baptism of Christ (Musée d'Art et d'Histoire, Geneva). Danby wrote to his friend Gibbons reporting that "it quite pleases the connoisseurs who like deep toned pictures as well as myself" (2 January 1833). Tobias and the Fish was no doubt commissioned as a result of that larger picture.

Da victorianweb.org


Gli altri Tobia e Raffele di AAA, il ragazzo e l'angelo che vanno alla ricerca del pesce miracoloso che guarirà il padre di Tobia dalla cecità, qui.