giovedì 23 aprile 2009

Il sultano pranza da solo e in silenzio. Ottaviano Bon e miniature ottomane.



Portrait of Sultan Ahmet I (r. 1603–17) metmuseum

 Ottaviano Bon, l'ambasciatore di Venezia a Costantinopoli che riuscì ad entrare nel Topkapi nei primi anni del Seicento, ci racconta come l’arte della mimica e la lingua dei segni fossero sviluppati da molti e padroneggiati dallo stesso sultano. Sultano prigioniero della sua regalità, costretto al silenzio e alla solitudine per proteggere la sua autorevolezza, che sfoga il feroce malumore tirando schiaffi e calci ai disgraziati che condividono la reclusione con lui, poveramente compensandoli con piogge di esotiche monete.
 
È antichissimo costume del serraglio di desiderare ed avere muti quanti più ne possono ritrovare, particolarmente perché non essendo lecito al re di parlare se non con pochissime parole per conservare la grandezza ed il rispetto con la riputazione, tratta per ciò e gioca con questi assai più domesticamente di quello che fa e che gli è permesso di fare con altri.
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Nel mangiare, che fa la Maestà Sua, non parla mai con alcuno, se bene gli stanno diversi muti e buffoni all’intorno, facendo tra di loro delli giuochi, delle buffonerie e burlandosi sempre alla mutesca, il che viene benissimo inteso da lei, perché anco alla muta si fa in eccellenza benissimo intendere.
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In questo mezzo il re sta nella stanza a trattenersi con quelli muti e buffoni, senza mai parlare localmente, ma solo alla mutesca, dandogli sparamani, buffettoni e calci, come più gli viene voglia, e donandoli, perché allegramente li sopportino, aspri e zecchini a suo gusto, tenendone perciò nella scarsella sempre abbondantemente….


Ottaviano Bon, Il serraglio del Gransignore, Salerno ed., Roma 2002.

 An European ambassador at the Topkapi Palace Court. Ottoman miniature. Manuscript, Turkey, 17th century. da bridgemanimages.com

Ottaviano Bon (Venezia, 7 febbraio 1552 – Venezia, 19 dicembre 1623).

Il sultano era Ahemt, o Ahemed I; era oramai lontana l'epoca d'oro di Solimano il Magnifico. Ma Ahmet fece costuire la Moschea Blu, e con questo si consegnò ai posteri.  Ahmed I (18 aprile 1590 – 22 novembre 1617). 


2 commenti:

Anonimo ha detto...

pure io...
pom.

papavero di campo ha detto...

bocche mute ma orecchie ascoltanti? (solo muti o anche sordi?)
nel caso che i buffoni fossero solo muti chissà poveretti che gli toccava di ascoltare! perché si può presumere che il sultano rinunciasse alla sultanità e solo con loro si lasciasse magari a proferire tutto ciò che non dovesse esser detto tanto i muti mica testimoniano!

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