venerdì 26 settembre 2008

Dolce di pere di Dina.


Da Artemisia

E’ un dolce dell'infanzia, molto dolce, molto morbido, molto amato dalla prima volta che lo assaggiai. Una festa di bambine. Isabella, la mia amica del cuore, con un vestito indimenticabile: seta color castagna pallida, una tasca da cui spuntavano fiori di stoffa rosei e verdolini ritagliati e ricamati dalla zia. Una delle prime, se non la prima ricetta chiesta, che arriva fino a oggi attraversando il corso degli anni e sopravvivendo alla pericolosità dell’appunto volante, del foglietto scarabocchiato. Dina era una governante; dico governante perchè la madre di Isabella era svampita in cucina, e l'anziana affidabile Dina imperava, salvava, insomma governava. Avevo nove anni; sbalordisco all'idea di aver chiesto e conservato la ricetta. Oggi oltre alla bella nostalgia, alla tasca piena di fiori, resta il gusto della frutta nei dolci e la voglia di affondare il cucchiaio. NB: servire il dolce molto freddo, oppure è stucchevole. Fare attenzione alla sua composizione. Nell'originale era ingenua, un po' sbilenca; ma è possibile usare una coppa, decorare con scaglie di cioccolato. Con le quantità di Dina, è stato allestito in una ciotola di vetro blu, capienza due litri e mezzo all'orlo; con metà quantità, forse anche un po’ meno, è stato composto in una ciotola di ceramica giapponese da 750cl. In questo caso, le fette di pere sono state acconciate a rosa, e le scaglie di cioccolato disposte intorno. Se si vuole sostituire il pan di spagna, calcolare due pacchi di savoiardi sardi. Quello nella ciotola giapponese fece parte del menu Settembre 2008. Intorno a una faraona farcita di fichi.

2 kg di pere; si tagliano a spicchi e si cuociono coperte di vino bianco o rosso e zucchero, fino a caramellarle.

Crema al marsala

5 tuorli d'uovo e 5 cucchiai di zucchero battuti insieme; si aggiungono un paio di cucchiai di farina00 rasi.

Dopo aver ben mescolato, mezzo bicchiere di marsala secco e mezzo di latte (quantità, un po' favorevole al marsala).

A questo punto si mette la casseruola sul fuoco e si mescola come per la crema.

Ci si sarà procurata una torta di pan di spagna.

Si affetta a dischi (tre) che si bagnano bene con un composto di metà marsala e metà latte.

Comporre il dolce, alternando dischi di pan di spagna, pere e zabaione.

L'ultimo disco di pan di spagna si cosparge di cioccolato amaro grattugiato.



18 commenti:

Cristina ha detto...

Che bontà il dolce...ma che bellezza il piatto o l'alzata!ti assicuro che ruba la scena a questa signora Torta!!!
Cristina

artemisia comina ha detto...

cara Guja, anche questo piatto è stato trovato e preso nell'ultimo giro in Francia (che disastro per gli armadi!).

Carla Casazza ha detto...

Sento il profumo da qui!
Il mio comodino in realtà è carico stracarico di tanti altri libri tra cui due di cucina, ma non volevo elencarli tutti. Comunque sono una lettrice eterogenea che ama anche le stupidate leggere!
:-) Tu mi elenchi cose più impegnate... io la sera se leggo la Wolf mi addormento dopo tre secondi. Propri non riesco ad entrare in sintonia con lei. Ho amato Orlando. Ma ora gira così. Sono una lettrice umorale, credo.
Ciao! C.

Michela cake designer ha detto...

Bello il nuovo look, molto elegante.
Anche il dolce ovviamente buono!!

Tenebrae ha detto...

ricetta con ricordo, entrambi dolci :)

ciao artemisia, grazie per aver linkato il mio blog, ho ricambiato molto volentieri :)

a presto!

Barbara Palermo ha detto...

Bellissima presentazione e nessun dubbio sulla bontà: l'elenco delle torte di fare quanto prima aumenta....

Günther ha detto...

semplicemente fantastica questa torta di pera e dalla ricetta anche molto buona, complimenti

artemisia comina ha detto...

carla - calamaio,è un puro caso che in questo momento ci siano solo libri ponederevoli sul comodino, amo molto le fiabe (e si vede), nero wolfe e tutti i gialli eccetera; e, per dire, tutta la serie di tarzan (libri); sono quasi onnivora; anch'io sono del tutto umorale nelle letture; amo molto un libro, poi è possibile che nel rileggerlo non lo ritrovo più e viceversa...

artemisia comina ha detto...

ciao tenebrae, che bell'effetto quell'occhione che buca il buio; frequenterò devotamente il tuo blog; vai a vedere che non ci capisca qualcosa :DDD

artemisia comina ha detto...

ciao barbara, io ho in lista d'attesa la tua brioche!

artemisia comina ha detto...

bentornato gunther, come va parigi la bella?

artemisia comina ha detto...

michela, grazie, mi sono ritrovata in grigio senza nemmeno capire come e perché (forse sono stati l'autunno ed eugenia, che pure ha cambiato mise, come suggerisce papavero).

a.o. ha detto...

Bene, dopo la stretchata il grigio sì, il grigio è molto accademico.

p.s. hai letto nell'aiuola il suggerimento di jajo sulle modalità per caricare immagini più grandi senza occupare tanto spazio?
chissà se ci riuscirò mai, magari mi prendo tre giorni di ferie, dici che bastano?
:DDDD
ciao artemisia
a.o.

papavero di campo ha detto...

dolce d'allora
la bramosia bambina
oggi maestria

papavero di campo ha detto...

che tenerezza per l'Artemisia di nove anni: in lei c'eri tu, in te c'è lei

ps: per me è toccante la vibrazione di un ricordo, ancora un modo per fare un tuffo nell'infanzia, per riacchiapparla

erika ha detto...

grazie per aver condiviso un pezzetto di infanzia con noi... i ricordi commuovono e questa torta di dina stuzzica le papille gustative. :-)

yamina ha detto...

Che gioia ritrovare questa ricetta di un dolce che amavo anche se forse non era tanto adatto ai bambini, visto che era pieno di liquore . Ricordi di tempi tanto lontani: i ricami di mia zia, le feste di compleanno,noi due amiche per la pelle

artemisia comina ha detto...


:)

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