giovedì 10 luglio 2008

LAZIO. ROMA. VITA NELLE TERME DI CARACALLA.





























Gli immensi ruderi, soleggiati e papavereggianti, ora risuonano per ogni dove di gridii e pigolii; la giovane madre di basso rango non ha trovato altro nido che il prato, tra albero e colonna; veglia puntuta su due gomitoli beccuti che è bene si sbrighino a mettere su le ali, visto l'aggirarsi del falco, del gatto.

Papavero:

mosaici antichi
parlano chiaro al cuore
di umani alieni



Foto di Nunchesto e Artemisia.

3 commenti:

papavero di campo ha detto...

l'acuta bellezza dei mosaici
la possanza che vi è espressa, lo stile di vita e di pensiero, di chi guarda in grande, di chi asserisce e non chiede scusa di esistere, forse un umano in fase maniacale però che forza! e che bellezza e quanta comunicazione in questa forza

artemisia comina ha detto...

le Terme di Caracalla mi danno un sentimento di vertigine.

Di tempi, di spazi.

Da qui vengono il toro Farnese, l'Erciole Farnese, le due vasche di Campo dei Fiori.

I mosaici erano sui pavimernti del secondo piano, e giacciono dopo il crollo.

papavero di campo ha detto...

mosaici antichi
parlano chiaro al cuore
di umani alieni

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