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Infatti, se vogliamo andare fuori a cena, perché non qui, che è sotto casa (ma a Roma se trovate un buon posto, tenetevelo caro anche se si fa un po’ di strada) e promette piatti nuovi e seducenti?
Qual è stato per me il piatto che non dimenticherò di questa volta? Be’, pensate un po’, l’amuse bouche. Un cucchiai di panzanella con sopra spuma di ricotta e scaglie di mandorle. Acidità, dolcezza, sapidità fresca, colore, consistenza molle della panzanella, soffice della ricotta ben congiunti.
E poi?
Ho pure apprezzato un risotto con ostriche, créme fraîche e carciofi croccanti che propone una singolare esperienza alla bocca nella congiunzione dell’acidulo dello yogurt magro che la chef mi ha detto di usare insieme a uno spruzzo piccino di créme fraîche, il vivo scivolio dell’ostrica, la dolcezza del risotto, la lieve croccantezza vitrea e caramellata del carciofo.
Che altro? Ah, sì, i torchi al nero, polipetti, pecorino e dragoncello di Nunchesto, di cui era soddisfatto.
Carni di perfetta cottura il piccione con castagne, cipollotti glassati, salsa di foie gras, e il filetto di maiale con zafferano, quinoa, marmellata di porri, di cui imprevedibilmente non c’è l’ho fatta a mangiare l’ultima fettina. E la chef, non ci sono santi, se n’è accorta.
Aggiungerò un benvenuto di muffin al papavero e un Trevigne Domenico Clerico 2004.
Glass Hostaria
vicolo del Cinque, 58
tel. 0658335903
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