martedì 18 settembre 2007

VENEZIA. OSTERIE. LA CUCINA DEL BANCOGIRO.












Infine, siamo andati a provare il terrazzo sul Canal Grande del Bancogiro. Effettivamente, quando il sole picchia, è un proprio un bel posto per una sosta all’ombra spessa e fresca dei muri, ombra che avanza rassicurante man mano che avanza il giorno, guardando il traffico del Canale vicino a Rialto. Magari portando un libro con sé, da sfogliare prima del pranzo. Una famiglia inglese ha passato lì un bel tempo tranquillo, “al fresco”, consumando solo due bottiglie di acqua minerale.

Quando poi si volesse mangiare, oltre che bere vino e piluccare cicchetti, c’è un menu assai stringato, dal quale abbiamo scelto:

Oratine con cipollotto e zenzero fresco; un’insalata di pesce tiepida ottima, che ricordava le buone insalate di pesce già assaggiate al Bentigodi.

Moscardini al forno con pomodorini e polenta bianca, buoni.

Fichi freschi con ricotta del Consiglio e miele di castagno, un altro seducente piatto del vecchio Bentigodi.

Il Bentigodi è stata la precedente trattoria di Andrea ed Elena, a Cannaregio; rimpianta in verità e per il garbo dell’ambiente, tra bacaro frequentato dai vecchi signori del sestiere e trattoria, e per la ricca varietà di piatti, che continuavano a uscire da una cucina prodiga di variazioni.

Quanto alla stringatezza del menu: una giovane cameriera dal grazioso naso puntuto sempre inanellato da una ciocca di capelli, ne difendeva i limiti come una beghina la virtù. Tre paciosi, timidi e ampi turisti di lingua inglese si erano lasciati cadere sulle sedie del Bancogiro speranzosi nella sosta, nella pace, nel fresco, nei grandi tavoli di legno, nella bella vista. Forse volevano spaghetti, mossi da una vaga idea di italica gastronomia. La nostra li ha sgridati che lì c’erano lasagne, solo lasagne. Capito? Lasagne! Lo sguardo, il tono dicevano: chi cerca spaghetti – che idea, che pretesa, che vizio! - vada Altrove! E quelli, dopo breve arrossita incertezza, lentamente alzandosi e scivolando fuori dal tavolo, altrove mestamente sono andati.
Con noi la giovane Naso a Punta ha potuto far mostra di santità quando ci ha detto che loro caffé non ne fanno.

Ah, che lotta, che guerra si dispiegano, che invisibile sangue corre entro l’eterno conflitto tra oste e avventore.

Oggi Andrea paga la privilegiata postazione con il subire la pressione di Rialto; in questi giorni sono suoi rumorosi vicini i compagni di Liberazione con la loro festa. Il palco con i minacciosi, spropositati altoparlanti è proprio a un passo; grazie a dio a mezzogiorno tace, belva sopita ma non morta. Andrea porta pazienza e sospira che in fondo è solo per una settimana.

Sauvignon al bicchiere, tre bicchieri; mezzo litro d’acqua.

59 euro in due.


Bancogiro
Rialto
Campo San Giacometto 122
tel. 0415232061

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Aggiornamento gennaio 2009

Magari un po' in ritardo, metto un necessario aggiornamento. La gestione è cambiata, e il Bancogiro attuale deve ancora farsi la reputazione; per ora siamo perplessi. Vedi qui.

1 commento:

Nicolò ha detto...

La nuova gestione lascia perplesso anche me...
L'ambiente è cambiato, non è più genuino come prima.
Per non parlare del prezzo!

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