sabato 5 settembre 2020

Linzer Torte di Knam


Da Artemisia

Orto Botanico. E' arrivato l'autunno, e con quello l'Ombra. Tutto è diventato tragico, e una lucertola un drago di un altro mondo, forse mesozoico. Compare alla ribalta una nuova libellula, Sympetrum speciosum. Dovrò riflettere sull'edonismo. Forse mi porta a cercar crostate e a cambiar ricetta, così sono arrivata a questa che dimostra che la cosiddetta Linzer si fa in innumerevoli modi; morbida, col passare del giorni migliora, pasta e marmellata si compenetrano. In AAA c' una Linzer Torte comprovatamente austriaca, e altre due molto quasi: Quasi Linzer Torte n.1, Quasi Linzer Torte n.2 .

Con l'impasto previsto, ho fatto due crostate da 20cm di diametro, mettendo metà pasta in freezer.

Pasta

Fate una crema con 300g di burro morbido (a pomata), 200g di zucchero a velo, 5g di sale.

Unite 1uovo, 1 tuorlo, 300g di farina00 setacciata con un cucchiaino di bicarbonato, 30g di cacao amaro, spezie (chiodo di garofano, cannella, noce moscata) e 300g di biscotti alle nocciole tritati finemente (io ho messo biscotti al cioccolato e 30g di farina di nocciole).

Lavorate l'impasto e fatene quattro panetti.

Mettete ciascun panetto tra due fogli di carta forno e stendetelo.

Chiudete a pacchetto e mettete in frigo per tre ore (o dal giorno prima).

Allestire e concludere

Stendete la pasta in modo che abbia uno spessore di circa tre millimetri.

Foderate due anelli di acciaio da 20cm di diametro, bordo 2cm e mezzo, poggiati su carta da forno e poi su una teglia, meglio se senza bordi, per far scivolare la crostata; la pasta cresce, deve restare sotto il bordo o non potrete sfilare l'anello.

Stendete un velo di marmellata ai frutti di bosco (per l'una ho usato un mix arancia-limone, per l'altra mirtilli).

Incrociatevi su strisce di pasta, sempre tendo presente che gonfieranno.

Mettete in frigo per 30’.

In forno a 170° per circa 30'.

Lasciate raffreddare.

Spolverizzate (o no) con zucchero a velo.

Aspettate un giorno prima di mangiarla.











7 commenti:

Elena Albertelli ha detto...

Cara Artemisia, mi permetto di mandarle la ricetta della Linzertorte di mia nonna, tolta da un vecchio libro dell'Ottocento. Mia nonna era nata a Merano nel 1896. La sua famiglia era proprietaria di un albergo a Maia Alta, il Leichterhof, dove all'epoca facevano villeggiatura anche nobili russi anterivoluzione. L'edificio del Leichterhof esiste ancora ma è stato trasformato in condominio. Secondo me questa è la Linzer perfetta. Niente cacao, con buona pace di Knam, che ha la mania del cioccolato. Gliela invio nel prossimo commento, col testo che uso per diffonderla fra le mie amiche. Un caro saluto, Elena Albertelli.

Elena Albertelli ha detto...

Ciao, ti mando la ricetta della Linzertorte.
Dosi: 250g burro, 250g zucchero, 250g farina, 250g mandorle vestite grattugiate non troppo finemente, 4 tuorli, poca (pochissima) buccia grattugiata di limone, 1cucchiaino e mezzo di cannella, 8-10 chiodi di garofano (io ne metto 9 😊) da grattugiare assieme alle mandorle, una presa di sale.
Lavorare gli ingredienti tutti assieme. La farina è quella bianca normale, lo zucchero pure. Io uso burro austriaco o dell'Alto Adige. Mia nonna la marmellata (rigorosamente di lamponi) la metteva DOPO la cottura per non farla caramellare o bruciarla, visto che la torta deve cuocere abbastanza a lungo (non so darti tempi esatti) in forno a 180 gradi circa. Anch'io la marmellata la metto dopo, anche se il reticolo con le strisce di pasta lo faccio lo stesso. A te la scelta se mettere la marmellata prima o dopo. Forse se la copri con abbastanza pasta non cuoce troppo. Spolverare con zucchero a velo o vanigliato. Buon lavoro! 😋

artemisia comina ha detto...

Grazie! È un vero regalo! Ne ho appena fatta una versione Allan Bay, devo ancora assaggiarla e ha qualche somiglianza; farò anche questa con molto piacere, grazie ancora.

Elena Albertelli ha detto...

Carissima Artemisia, se lei lo desidera posso mandarle qualche altra ricetta tradizionale del Tirolo di un tempo. Quando mia nonna arrivò a Trieste nel 1925, si fece subito conoscere come "la tedesca che fa buoni dolci". Sapeva cucinare tutto, e in qualche caso gli usi portati da Merano crearono sorpresa (come ad esempio quello di preparare il Peitschl, cioè lo spezzatino di polmone, che gli operai a cui fu offerto respinsero dicendo QUESTO LA GHE LO DAGHI AL GATTO), ma il suo forte rimasero sempre i dolci. Alcuni esempi sono il Kugelhupf (una volta lo mangiavano alla vigilia di Natale col Glühwein), lo Zwieback, i Husaren e soprattutto il Weihnachtszelten (Zelten di Natale). Oggidì i Zelten che trova in Alto Adige sono completamente diversi, zeppi di canditi (che non ci vanno assolutamente). Se è interessata a ricette originali sono a sua disposizione. Grazie per il bellissimo blog che seguo da anni.

artemisia comina ha detto...

Gentile Elena,
sarebbe un dono che apprezzerei davvero molto; per più di un motivo. Cominci dal dolce più caro al suo cuore.

artemisia comina ha detto...

come chiamo la Linzer? con il nome di sua nonna?

artemisia comina ha detto...

oppure Linzer di Leichterhof

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