Da Nepitella Partenopea
Non so per quale strano effetto della globalizzazione, la domenica mattina a casa mia si fa la colazione con dei fantastici pancakes. Già così mi sento di snaturare la mia tradizione culinaria, nobile e centenaria, e quasi mi aspetto di veder comparire in cielo il volto di mia madre, come in New York Stories, che mi richiama alle colazioni napoletane della domenica mattina fatte di pane raffermo o frise di Gragnano inzuppate nel latte e caffè rigorosamente freddo e zuccherato, o di crostate della zia Pina, oppure di biscotti del ricettario di Nonna Papera, o della zuppa di latte con i biscotti Plasmon che mio fratello si ostinava a preferire malgrado avesse superato da molti anni l'infanzia. Ma un giorno mio figlio Giovanni mi ha inviato tramite WA un link. Ci clicco su ed eccomi davanti a un video che mi spiega come preparare i dolci di Doraemon, un cartone animato giapponese. Sono i dorayaki, piccoli dolci giapponesi che ricordano i pancakes, ma più dolci e soffici. Presa da un'irrefrenabile curiosità mi metto all'opera. La ricetta vuole che si gustino a mò di panino con marmellata di fagioli rossi, che io ho sostituito con della crema spalmabile al cioccolato Novi. Molto buoni anche al naturale.
Setaccio 240g di farina00 e 150g di zucchero a velo vanigliato e 3g di lievito per dolci, poi aggiungo 2 uova, 180g di acqua, 20g di miele liquido e con una frusta amalgamo il tutto.
Con dell'olio di semi ungo una piccola padellina
antiaderente e verso la metà di un mestolo grande di impasto; quando
cominciano a comparire delle bollicine sulla superficie, giro aiutandomi
con una paletta (circa un minuto per lato).
Al contrario dei pancake, i dorayaki tendono ad attaccarsi al fondo della padella, quindi è necessario ungerlo spesso.
1 commento:
Mi aveva inibito l'accenno alla marmellata di azuki ma ora che vedo l'alternativa aderisco con entusiasmo e applaudo.
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