domenica 13 giugno 2010
MILANO. RISTORANTE SEMPIONE 42. CHEF ANDREA ALFIERI.
Quando sono stata a Milano sull'orlo di un we, l'ho sempre vista spopolarsi con un fuggi fuggi davvero imbarazzante, come se stare in città di sabato e domenica - in questa città - fosse disdicevole, inopportuno, impensabile. E che diamine! Anche il venerdì sera di un giugno in vicinanza di un ponte sembra abbandonare la città a pochi sprovveduti raminghi.
Da Sempione 42 siamo in cinque. Tre a un tavolo - noi - due a un altro. Il cuocone brilla azzurro oltre il vetro che ci separa dalla cucina.
Diamo mano libera allo chef.
Una pioggia di piccole introduzioni, tra le quali ricordo con nostalgia le buonissime quiche alle zucchine, con una brisée perfetta e una farcia tenera e saporita.
Una micro creme brulée al parmigiano con composta di cipolle.
Crudo di gamberi su frullato di pomodori e fragole (bella idea, che ci dà un piatto finalmente colorato, mi piacerebbe provare questa congiunzione), vodka, arance candite e uova di samone. Sul tutto una tegolina di un impasto croccante troppo tosto, con semi di papavero.
Una capa santa scottata (benissimo scottata) con cosiddetta caponata di melanzane e zucchine e spuma d'aglio.
Un maialino da latte al pepe di Seuchan cotto a bassa temperatura (un po' asciutto) con cous cous e peperoni dolci.
Un piccolo sorbetto (hai, ho dimenticato di che) nel cono, un bonet (un po' troppo rassodato) con gelato di bonet.
I piccoli dolci finali sono troppo per noi.
Come avete capito, mi è piaciuto abbastanza. Un intervento si impone, sulle luci. Troppo omogenea e diffusa e bassa e giallina. Cari ristoratori, risparmiate su tutto - nell'arredo - semplici mura, tavoli, tovaglie, sedie e piatti possono bastare, ma chiamate un tecnico delle luci.
Ristorante Sempione 42
Corso Sempione, 42
Tel. 02317849
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1 commento:
Insomma. Milano da mangiare? Vedo quasi un percorso verso il meglio, dopo uno spazio grigio. Almeno, visto da lontano
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