mercoledì 3 febbraio 2010

SIRIA. LE BOTTEGHE DI DAMASCO. STAMPI PER MA'AMOUL.






Mentre si correva dietro ad Ayam, la guida, che improvvisamente aveva accelerato il suo passo da elefante distratto e trottava deciso verso la prossima meta irrinuciabile di Damasco, non so più haimè quale, e con garbati barriti francesi ci richiamava al passo stupido di chi deve ignorare il mondo che scorre ai suoi lati per andare dritto come se sapesse dove, ecco che io invece sono stata attratta, appunto, solo da quel mondo.

La via era stretta e costeggiata di botteghe l'una uguale all'altra nell'ordinata struttura, come un suk a cielo aperto, e molte più che botteghe erano veri e propri laboratori odorosi di legno e di trucioli, e a sbirciar meglio si aprivano ampie caverne con alti scaffali pieni di piccoli oggetti che parevano clave, ma tutti con un incavo inciso in molteplici sfaccettature, di ogni misura e di diverse forme.

Mi butto dentro una di esse e non so più in quale lingua, probabilmente in nessuna, contratto in fretta e furia con un gentile e assai perplesso signore che non conosceva il valore dell'euro mentre io non ricordavo quello del dinaro, pagandolo una cifra spropositata, uno di quegli oggetti, palesemente uno stampo per dolci, scegliendo il più minerale, simile a un puntuto cristallo.

Stretto il mio pesante tesoro al petto, mi davo all'inseguimento dell'impaziente gruppo, che preso dal refolo dell'andare insensatamente avanti era già fuori dalla vista, così rinunciando a perdermi per quelle botteghe e quelle vie, che sono per ciò diventate il motivo del mio sogno di tornare, da sola, a Damasco.

Al mio ritorno a Roma san web, dopo qualche giravolta, mi ha detto a cosa serviva la clava incisa che mi sono tirata appresso: a fare i ma'amoul, certi piccoli dolci di pasta ripiena di datteri, o pistacchi, o noci, o fichi, o mandorle, con aroma di acqua di fiori d'arancio o di rose. Ho così capito di averne anche mangiati, di una forma un po' diversa (vedi per esempio qui, quel dolcetto chiuso in un guscio scolpito) e che le differenti forme sono un indizio per prevedere di quale ripieno si tratti.

Per una prima occhiata su come fare i ma'amul, vedi in
culinarydelights.canalblog.com
lemondegarance.blogspot.com
supertoinette.com
cochondingue.over-blog.net

14 commenti:

Anonimo ha detto...

sei veramente una poetessa
pom.

papavero di campo ha detto...

uno solo! non sei papaverina tu!

MarinaV ha detto...

Ayam significa pollo in indonesiano, forse la tua guida correva più come un pollo senza testa che come un elefante...
A Damasco non hai necessità di tornare da sola, ti accompagno più che volentieri!

Martissima ha detto...

questo è uno di quei motivi per il quale viaggiare in gruppo mi fa fare la ritrosa e prima vedo se non sia proprio possibile essere autonomi...come te ho rischiato di perdermi a pechino e pure a shangai...così son ripartita con la sensazione di essermi persa parecchie cosette....comunque quella cosina è davvero una chicca, adesso vado a sfrugugliare i link, ciao bella Artè!

Anonimo ha detto...

vengo anche io!
pom.

cat ha detto...

anch'io non avrei saputo resistere all'acquisto compulsivo dell'oggetto misterioso, non resta che provare a fare i mamulli...dovrai pure ammortizzare la spesa noh? ;O))
saluti, cat

Lydia ha detto...

Io me ne sono portati a casa 4!!!!
Di diverse dimensioni ma non li ho ancora utilizzati.
Tienimi aggiornata.
P.S.
Ti ricordi quei semi di anguria acquistati a Roma? orribili, sono finiti nella pattumiera

artemisia comina ha detto...

pom, si va?

artemisia comina ha detto...

uno solo. non rigiriamo (il coltello); ma è buon motivo per tornare con una valigia dedicata (in fondo, c'è un volo diretto :)).

artemisia comina ha detto...

povero ayam...e poi chissà, sarà ayem, o...

PS: certo, andiamo.

artemisia comina ha detto...

astro, ben ritrovata, come va?

artemisia comina ha detto...

cat, mamulli mi suona bene, benissimo. e poi guarda un po': più di uno ha 'sti stampi, più di me. ma pare che ancora nessuno si sia lanciato...

(capito, lydiuzza?)

artemisia comina ha detto...

lydia, di quei semi non mi meraviglio. del resto, la conoscenza richiede rischi :DD

Anonimo ha detto...

io ho la valigia (minuscola) pronta, si va?
pom.

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