lunedì 23 novembre 2009

ROMA. RISTORANTE GLASS: LA PRIMA STELLA MICHELIN!












Intanto, subito, come lieto ben venuto, una piccola crema di porri e patate calda, detta vichyssoise, con dei crostini. Dentro, un’ostrica. Non è la prima volta che assaggiamo da Glass una mestolata di crema con una sola ostrica dentro, e confermo che è una bellissima idea questa sorpresa liscia e molle e dolce e tonda dentro una calda vellutata avvolgente. La prima volta fu una indimenticabile crema di castagne con l’ostrica.


Poi ritrovo un piatto che fu uno dei primi da Glass, e che trovo tra i migliori per contrappunto di tessiture e piccoli aromi disseminati da assemblare: una tartare di manzo con arancia, capperi, salsa wasabi e microverdure che la chef a reintrodotto nel menu a furor di popolo. È mio, come pure i ravioli ripieni di castelmagno e funghi pioppini, morbidi e sapidi e cremosi e colorati. Concluderò con i krapfen con crema di castagne, cioccolato caldo – squisito quest’ultimo – e spuma di latte.

Nunchesto mangia gnocchetti di patate, guanciale di baccalà, pomodori confit, salsa alle alici; filetto di coniglio, salsa al foie, spaetzle di zucca, liquirizia, polvere di pinoli, prosciutto croccante, e finisce con la zuppetta si caffè, croccante di mandorle e gelato Baileys .

I nostri due amici provano la crema di ceci e nocciole, zucca, cipollotti arrostiti, chip di patate blue e tartufo nero estivo; noi gli consigliamo poi la coda di rospo arrosto, zabaione al tamarindo e grano spezzato, e di concludere con il semifreddo al pepe rosa, frutti di bosco e salsa all’assenzio, due piatti di cui abbiamo in altra occasione provato la bontà.


Altre visite a Glass:

1
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3
4

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Aggiornamento: scopro su facebook, grazie a Senzapanna, che Glass ha la sua prima stella Michelin. Mi fa piacere, visto che ho un palese debole per loro, e che ritengo sia un ristorante del tutto meritevole di averla, con una cucina fantasiosa e tecnica senza essere narcisista, e uno stile di accoglienza elegante e amichevole.

4 commenti:

frenci ha detto...

in verità, cara artemisia, non so se sarei tanto "gastronomicamente" matura da apprezzare una cucina così all'avanguardia (se il mio mito continua a rimanere la parmigiana o, nei momenti più famelici, pane e salame, un motivo ci sarà), ma... che architettura, che colori, che composizioni quasi da ikebana... complimenti allo chef, è il caso di dirlo, ciao artemisia, buona serata

artemisia comina ha detto...

sarei fiduciosa: belle composizioni di gusto e di estetica, ma con sapori molto riconoscibili, dove le novità sono sorprese non sconcertanti. per esempio, quell'ostrica nella vellutata.

Giuseppe ha detto...

Wow quanti bei piatti... sembrano proprio ottimi!

artemisia comina ha detto...

giuseppe, vacci; vale la pena.

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