mercoledì 11 luglio 2007

OSIAS RE DEI PASTICCINI



Sfido le cuoche e i cuochi dediti ai pasticcini a riprodurre quelli di Osias Beert.

Tanto per cominciare, rievoco le Caschettes. Penso che i piccoli dolci sardi siano quanto di più vicino a questi ricami zuccherati resti al mondo.

Natura morta con ostriche e pasticcini, 1610, olio su rame, Staatsgalerie, Stuttgart

L'immagine, da qui.








Ostriche, frutta, vino, olio su tavola, c. 1620/1625
National Gallery of Art, Washington


L'aragosta.
Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique. Da qui.


Natura morta con frutta, 1610
Olio su tavola.
Collezione privata. Da qui.


Quattro piatti di dolci e castagne e tre bicchieri.
Olio su rame.
Sul mercato antiquario. Da qui.

Osias Beert (1570-1624?)
Nasce ad Anversa e ci resta tutta la vita. E’ un precursore dei dipinti di tavole imbandite, i cosiddetti Breakfast. Molti critici si sono dilettati nel decifrare simboli religiosi nelle sue opere, ove si combatterebbero le forze del male e quelle del bene. Fragole e ciliegie sono la santa anima umana, in quanto frutti del paradiso. Le farfalle sono la resurrezione. Altri insetti meno leggiadri sono le creature del diavolo. Sarà.
Osias ebbe bottega con diversi allievi tra cui un figlio con lo stesso nome e qualche imitatore, il che rende difficili le attribuzioni certe. Pare che siano dodici le opere abbastanza sicure e una trentina le attribuite.

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