mercoledì 9 ottobre 2024

Golden egg curry. Uova dorate al curry, di Nigella


Siamo in due raccolte.

Entro l'India. Nella cucina di AAA ci sono le indian style Egg Curry, Piatto in qualche modo insolito, perchè l'uovo al curry fu introdotto nel subcontinente indiano durante il dominio britannico; si tratta perciò di una fusione di cucina occidentale e orientale. I britannici coloniali mangiavano uova sode speziate per la colazione o il pranzo; così nacque l'Egg Curry. Oggi è un piatto base in gran parte dell'India; io i più seducenti li ho forse trovati in Idia del Sud. Sebbene siano stati gli inglesi a coniare il termine curry, probabilmente deriva dai portoghesi qundo erano in India nel XV secolo. Descrivevano i brodi versati sul riso come "carrie" o "caril", parole adattate dalle lingue dell'India meridionale.

Ricette con le uova predominanti. Un link è dedicato alle Uova di gallina Di tutto un po' (questo), uno a quelle di Salmone, quaglia, oca; uno alle Uova in camicia; uno alle Frittate. I Timballi a base di uova e in particolare di scrippelle si trovano nel relativo link. 

Da Artemisia

Siamo in piena cucina anglo indiana, poiché queste uova al curry le propone Nigella:
www.nigella.com. Rispetto alle uova al curry anglo indiane “classiche”, si fa un passetto in più verso esotismi inventati dagli occidentali: compare la citronella della cucina Thai, e le uova non sono sode. Naturalmente è un piatto molto piacevole. Sono stata meno indiana di Nigella, e l’aggiunta ulteriore di peperoncini verdi l’ho evitata. La salsa può essere preparata prima, raffreddata e conservata in frigorifero per un massimo di 3 giorni. Riscaldarla delicatamente mescolando di tanto in tanto, fino al bollore, quindi abbassare la fiamma e continuare con la ricetta. Ho messo solo due uova e ho conservato la salsa per altre due. Ho aggiunto un imprevisto coriandolo fresco. Dopo poco le rifaccio. Insisto con coriandolo e prezzemolo, perché senza verde, anzi senza la leggerezza delle foglie non si può stare, e ci metto un riso bruno nato dalle fisime salutiste di Mercedes, che ha tutta una sua medicina di erbe, conserva l'acqua dei fagioli - grandi fagioli rossi e neri, detti del diavolo, che sto frequentando - a cui è devota. La chiama brodo e ci cuoce il basmati, che assume uno cupo colore che mi incanta. Quanto al golden, in effetti il tamarindo lo scurisce, ne fa una sorta di color senape, che con il cupo rosso bruno del riso, l'arancio delle uova, il verde delle foglie diventa alquanto elegante.

Frullare 1 peperoncino verde senza semi, 150g (circa 5 piccoli) di scalogni, 2 grandi spicchi d'aglio, 25g di zenzero fresco; 15g di curcuma fresca (o 1 cucchiaino di curcuma in polvere): ottenere una pasta.

Scaldare due cucchiai di olio (io di mais) in un wok dal fondo spesso o in una grande padella.

Aggiungere la pasta di agli e scalogni e un gambo di citronella ammaccato. Soffriggere dolcemente, mescolando spesso, per 5’.

Aggiungere 1 lattina da 400ml di latte di cocco, 100ml di acqua appena fatta bollire, 2 cucchiaini di sale marino e 2 cucchiaini di pasta di tamarindo.

Fare un paio di piccole incisioni in 3 peperoncini verdi interi con la punta di un coltellino affilato e immergere anche quelli (li ho evitati).

Alzare la fiamma fino a quasi a bollore, abbassare e far sobbollire dolcemente per circa 7’, mescolando spesso, finché la salsa non sarà ridotta a una densa crema dorata.

Versare 4 uova grandi a temperatura ambiente nella salsa (romperle prima, ciascuna in una tazza), coprire con un coperchio, cuocere a fuoco lento per circa 4’ o fino a quando gli albumi si saranno rappresi, ma i tuorli ancora colano.

Servire con riso bollito (o pane piatto).





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