Da Isolina
Fu proprio in un bistrot di Parigi che, poiché tanto erano piaciute, il patron mi incoraggiò a farle chez nous. Mi disse che assolutamente le potevo preparare per monsieur, che era estremamente facile farle a casa, e così feci e continuai a farle, di tanto in tanto, sempre con successo. In genere le servono con patate bollite, calde, nature, e così faccio anch'io. Spero quest'anno di avere pronte delle patate novelle.
Acquisto aringhe affumicate.
Le metto a bagno in latte per due giorni, cambiando il liquido una volta. Scolo e asciugo.
In una terrina faccio uno strato di aringhe (che taglio a pezzi), uno di cipolle, a rondelle sottili e sparpagliate, uno di carote pure in sottili rondelle, quindi limoni a fettine sottili, qualche grano di pepe nero qua e là, del timo e delle foglie di alloro.
E poi ripeto gli strati, finendo per bellezza con le fettine di limone.
Il tutto coperto d'olio d'oliva.
Si chiude bene e si mette in frigo per almeno due giorni.
Tolgo dal frigo almeno un'ora prima di metterle in tavola.
3 commenti:
Ovviamento invidiovi limoni colti dall'albero grandemente...quel libro della Wells e' una miniera di idee eccellenti, ma lei sempre molto brava. Ma i limoni poi li mangiate tipo in insalata?
Io si, insieme alle patate e alle cipolle sono buonissimi. By the way, da quando siete partiti il tempo è deteriorato...
grazie Isolina! Come ti ho detto, mio genero le adora, ne sarà contento quando le vedrà in tavola!
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