martedì 18 dicembre 2012

Un'occhiata in cucina. 1935


Nel 1935 la Smalteria e Metallurgica Veneta, Bassano del Grappa, editava la terza edizione di questo libretto di 120 pagine dove la pubblicità dei suoi prodotti - cucine Aequator, pentole Saeculum - si alternava a infacibili ricette e raccomandazioni alle spose, come questa.


Siamo in pieno fascismo. Notare imperdibili perle come:

"Non credere di poter comandare se prima non sai fare".

Comandare senz'altro. Ma chi? Certamente le signore, fin dalla copertina, son accompagnate da una domestica. Nella pagina di presentazione ci sono una cuoca debitamente grassoccia e una cameriera con crestina (da quanti bauli anche di famiglie tutt'altro che aristocratiche non potrebbero risorgere dimenticate crestine, vezzosi grembulini bianchi, striminzite vestarelle nere con cui funestare impreparate "cameriere"?). All'epoca la cameriera non si negava neppure alla modesta borghese; ma la sinistra ingiunzione al doveroso sacrificio, alla regale prigione della casa, fa pensare che la signora presto rivolgerà occhi rimproveranti a comandanti alla famiglia tutta.

Famiglia caratterizzata da una guerra senza delicatezze tra giovine sposa (destinataria privilegiata dei predicozzi del libretto) e marito, che sembra più che pronto a rovesciare piatti non di suo garbo da ogni finestra. Qui è una pasta e fagioli, più in là sarà una frittura di pesce. Il libretto si propone di consigliare l'improvvida sciocca e di renderla capace di soddisfare i rispettati capricci dell'imperante energumeno.




Il libretto viene presentato e raccomandato dal Cav. Amedeo Pettini, Capo Cuoco di S. M. il Re d'Italia. Il Cav. racconta che tra la sua famiglia adottante acciaio e la vicina adottante rame si scambiavano inviti; la seconda ebbe a lamentarsi che però i suoi manicaretti non venivano così gustosi come quelli della prima; a che il Cav, subito consigliò di buttare il rame dalla finestra e passare all'acciaio inossidabile al cromo-nikel Saeculum, cosa che la signora "intelligentissima" fece immantinente con grande soddisfazione.

Riporto l'unica ricetta sopportabile.

Minestra di pane angelico. 
Bagnare nel brodo di carne 150g di midolla di pane, strizzarli bene in un canovaccio, tritare 50g di prosciutto grasso e magro e stiacciare col coltello 40g di midollo di bue, tutto finissimamente, mescolare con 40g di parmigiano, due rossi d'uovo e una chiara. Stendere un velo di farina sulla spianatoia, versare il composto, coprirlo con altra farina, formare delle pallottole simili alle nocciole. Gettarle nel brodo bollente e dopo dieci minuti servire.

5 commenti:

Giulia Pignatelli ha detto...

scrivono come Liala... comunque davvero bello, però, per fortuna che son passati quei tempi

Anonimo ha detto...

.. 'librucoli' simili da qualche parte li dovrei avere ancora . Che dire: altri tempi!!

Buone feste

clelia

elisabetta pendola ha detto...

o tempora, o mores! ;)

Anonimo ha detto...

Interessante e divertente.
Io ho molti di questi libretti anni 30 e 40, che sono però inglesi. Noto una grande differenza di stile: quelli inglesi (ovviamente generalizzazione da prendersi con le pinze) sono molto meno retorici e paternalisti. Si tratta spesso di ricette riproducibili anche adesso e il tutto è molto più pragmatico, senza quel tono aulico e tardodeamicisiano del tuo libretto, anzi alcune di questi lbrucoli inglesi sono vere chicche. Dal punto di vista gastronomico gli orrori si vedono invece nei ricettari anni 40, già in tempi di razionamento. Nel tuo molto belli e tipici i font del titolo e la grafica. Bella chicca hai scovato Art. ciao, stefano

artemisia comina ha detto...

tra bella grafica e contenuti fascisti c'è un abisso. scovato nella casa di campagna.

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